L'integralismo cerca 670mila euro per finanziare una scuola che insegni l'omofobia ai loro figli


La Manif pour Tous è scesa in campo per cercare di raccogliere 670.000 euro da destinare alla scuola Chesterton, un istituto di San Benedetto del Tronto che è stato creato pochi anni fa da un manipolo di genitori che volevano poter decidere l'educazione dei loro figli in modo che nessuno potesse dire loro che l'omosessualità è naturale o che i rapporti tra persone dello stesso sesso non devono essere ritenuti un abominio agli occhi di Dio. E dato che nessuna scuola pubblica o paritaria non potrebbe mai insegnare simili ideologie a degli studenti, si sono appellati al concetto di "scuola paterna" e sostengono che loro abbiano il pieno diritto di tenere presso di sé i figli in modo da poter assolvere in prima persona alla loro formazione.
Una prerogativa dichiarata ma disattesa nella pagina di raccolta dei fondi, dove l'istituto spiega che «i docenti della scuola Chesterton sono tutti dipendenti della Cooperativa Capitani Coraggiosi. Le spese per il personale rappresentano la voce di costo maggiore nel bilancio della scuola Chesterton». In altre parole, quei genitori pagano dei professori dopo aver deciso che cosa debbano dire ai bambini e, soprattutto, che cosa debbano tacere loro. La Cooperativa Capitani Coraggiosi risulta legata all'Associazione Giovanni Paolo II Onlus e ci tengono a far sapere che mediante quel gruppo possono beneficiare di sgravi fiscali e dell'accesso al 5 per mille.
La scuola dichiara di essere attualmente frequentata da 64 ragazzi (32 alunni della scuola media, 20 alunni del liceo delle scienze umane e 12 alunni del percorso professionale) e di necessitare di fondi derivanti dai movimenti anti-gay che possano permettere a quegli studenti di poter frequentare a poco prezzo dei corsi integralisti che non abbiano nulla da spartire con i programmi ministeriali.
A lanciare appelli a sostegno della loro raccolta fondi troviamo il portavoce della Manif pour Tous Filippo Savarese, così come anche il suo compare Jacopo Coghe si è prestato a realizzare un video in cui lo si vede spiegare a dei bambini che quella è una scuola «gender free» certificata. E se l'assenza di una definizione scientifica del fantomatico «gender» non ci permette di poter conoscere con esattezza il significato di quella frase, facile è immaginare che si sottintenda l'intenzione di insegnare ai bambini pene-muniti che il loro compito è quello sposarsi e di ingravidare una donna, mentre alle studentesse vagino-munite probabilmente si dirà che la lor natura è di essere madri e donne sottomesse ai propri mariti. Ovviamente pare evidente che qualunque forma di omosessualità sia vietata e, considerato come ad iscrivere i bambini sono i genitori, c'è solo da temere quale orribile sorte potrebbe toccare ad un ragazzo non eterosessuale che dovesse ritrovarsi obbligato a frequentare quelle aule e a subire quella violenza psicologica.
Già lo scorso anno Gianfranco Amato realizzò dei video promozionali in cui lo si vedeva dire ai ragazzi della scuola che dovevano essere disposti a perdere la vita pur di difendere ciò che ritenevano eticamente giusto. E se consideriamo come lui fungesse per loro da professore di etica e di educazione sessuale, viene facile temere che sarebbe stato proprio lui a insegnargli che cosa dovevano ritenere giusto e che cosa dovevano ritenere sbagliato. Ovviamente veniva dichiarato come il punto fermo fosse la necessità di dire a quei ragazzi che l'omosessualità era un male assoluto.

Se resta poco chiaro perché mai pretendano di ottenere da dei perfetti estranei i fondi necessari a pagare i costi degli studi dei loro figli solo perché vorrebbero indottrinarli a proprio piacimento e non gradiscono possano frequentare quelle scuole pubblica che già sono finanziata dalla collettività, sul loro sito pubblicano una lunga manfrina in cui si sostiene che «la scuola Chesterton nasce dalla società civile ed è “custodita” dalla società civile. È l’espressione genuina e reale del principio di sussidiarietà. Risulta evidente che tale scelta implica un continuo paragone con il popolo, con le famiglie e con quanti riconoscano necessari la nascita e lo sviluppo di tali realtà». Praticamente chiedono un contributo che possa contribuire alla formazione di una nuova generazione di omofobi che sia stata tenuta lontano da una sana educazione al rispetto e da qualunque possibile confronto con coetanei che possano pensarla diversamente dai loro genitori. Il tutto in un clima esasperato in cui si arriva a dire ai ragazzi che devono essere disposti a dare la vita manco si fosse in un campo di indottrinamento dell'Isis.
Eppure quella spiegazione sembra un po' semplicistica a fronte degli interessi che paiono ruotare attorno a quella realtà, così come testimoniato da come messaggi di promozione della raccolta fondi siano giunte anche da padre Spencer Howe del Minesota, padre Will Slattery del North Dakota, John Kanu dalla Sierra Leone e da alcuni membri del Project for the New American Century (un'organizzazione conservatrice che rivendica il dominio economico e militare di terra, spazio, e cyberspazio da parte degli Stati Uniti).
Inoltre la scuola risulta gemellata con la Chesterton Accademy di Edina (in Minnesota), ossia una scuola privata cattolica legata alla Cardinal Newman Society che fu al centro di polemiche per la promozione di un'«agenda fondamentalista» e per la raccolta di fondi destinati a «finanziare un grande sforzo per trascinare gli eretici all'interno dei nostri collegi cattolici». Il 60% degli sforzi della società sono legati al contrasto delle leggi che riguardano l'aborto, l'omosessualità o la sessualità in generale.

Un'ultima nota riguarda anche il nome scelto per l'istituto. Basta anche solo consultare i siti legati alle lobby integraliste internazionali per apprendere che Chesterton viene considerato «un profeta» in virtù di come «ha capito che tutto ciò che ha attaccato la famiglia era un male per la società». Sostengono che «è per questo che ha parlato contro l'eugenetica e la contraccezione, contro il divorzio e "libero amore" (altro termine non gli piaceva per la sua disonestà), ma anche contro la schiavitù salariale, l'istruzione obbligatoria sponsorizzata dallo stato e il fatto che le madri potessero assumere altre persone per fare fare ciò che le madri erano progettato per fare loro stesse». Ed ancora, affermano che «Chesterton si alzò in piedi contro ogni tendenza e moda che ci affligge oggi perché ognuna di quelle tendenze era una moda che mina la famiglia».
Immancabile è l'attacco ai gay, con il loro sostenere che «Chesterton mostra che il problema dell'omosessualità come nemico della civiltà è una questione piuttosto vecchia. In The Everlasting Man, egli descrive il culto della natura come ciò che prodotto una perversione tra i greci. Ogni giovane che ha la fortuna di crescere sano e semplice è naturalmente portato a respingere l'omosessualità, perché non è vero che appartenga alla natura umana o al senso comune. Egli sostiene che se cerchiamo di essere indifferenti a tal proposito, ci inganniamo. Si tratta dell'illusione della familiarità, quando una perversione diventa una convenzione». Ed è su quelle basi che concludono dicendo che «il matrimonio è tra un uomo e una donna. Questo è l'ordine. E la Chiesa cattolica insegna che si tratta di un ordine sacramentale, con implicazioni divine. La presa in giro del matrimonio è ora culminata con le unioni omosessuali. Ma è colpa degli uomini e delle donne eterosessuali che hanno aperto la strada a questo decadimento. Il divorzio, che è una cosa anormale, viene trattato come normale. La contraccezione, che è un'altra cosa anormale, è ora considerato come normale. L'aborto non è ancora normale, ma è legale. Far diventare il "matrimonio" omosessuale legale non lo renderà normale, ma aggiungerà confusione a questi tempi».
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