La Chiesa luterana norvegese celebrerà matrimoni religiosi tra persone dello stesso sesso


Con 83 voti a favore e 29 contrari, il sinodo della Chiesa luterana norvegese ha approvato un nuovo linguaggio cerimoniale che consentirà ai pastori di poter celebrare matrimoni tra persone dello stesso sesso. Decisioni simili erano già state assunte dalla Chiesa protestante francese e la Chiesa presbiteriana statunitense. I cambiamenti adottati permetteranno l'utilizzo di un linguaggio neutro che ometta di citare le parole “sposa” e “sposo” durante la celebrazione della funzione. La nuova norma sarà in vigore già da domani.
In Norvegia il matrimonio civile tra persone dello stesso sesso è in vigore sin dal 2009 e circa il 73% dei norvegesi dichiara di appartenere alla confessione luterana.

Ma dinnanzi alla notizia, appare tragicomica l'isterica reazione dei vescovi italiani che, dalle pagine di Avvenire, parlano di «uno strappo». Na non solo. Il loro articolo si premura così di usare la parola "matrimonio" tra virgolette (giusto ad indicare che non tollerano sia data dignità alle parole che si riferiscono ai matrimoni celebrati tra persone dello stesso sesso) e indicano in grassetto che «ogni pastore tuttavia resterà libero di procedere o meno alla benedizione delle nozze».
Ed è promuovendo quella loro idea che li vede in prima linea nel sostenere che un etero debba impedire ad un gay di assumersi un impegno dinnanzi a Dio in virtù di quanto si creda "Migliore" per diritto di nascita, ilq quotidiano dei vescovi arriva, scrivono che «il voto del Sinodo non placherà le divisioni e secondo alcuni media nazionali gli oppositori potrebbero abbandonare la Chiesa». Insomma, non solo giustificano l'omofobia, ma sostengono anche che una religiosa dovrebbe usarla come arma di marketing per tenersi stretti quei finti "fedeli" che usano rosari e madonnine come arma di offesa volta a giustificare i loro più perversi pregiudizi.
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