Mario Adinolfi minaccia di far arrestare Carlo Conti (e torna a insultare Tiziano Ferro)


La propaganda d'odio di Mario Adinolfi è sempre più violenta e intollerabile. Ormai appare un automa che sa ripetere sempre gli stessi ritornelli, con terminologie sempre più violente e inaccettabili. Un violento, arrogante e promotore di fantomatiche "terapie" che rischiano di uccidere degli adolescenti, anche se pare evidente che per lui la vita di un gay non valga quanto il profitto che può trarne dalla promozione dell'odio nei suo confronti. Ormai non c'è più alcun briciolo di umanità nella sua voce, solo disprezzo, strumentalizzazione, profitto e profondo odio.
Nonostante lui tesso si vantasse di aver collezionato centinaia e centinaia di apparizioni televisive, ogni qualvolta un gay osa apparire in televisione c'è una tassa da pagare: il suo odio e quella promozione alla violenza che ha già portato alcune madri apparse a "Stato civile" a riceve minacce di morte dai suoi seguaci. Con fare persecutorio, è dai microfono di Radio Cusano Campus che è tonato ancora una volta a lanciare agghiaccianti insulti rivolti a Tiziano Ferro:

Sanremo? Un momento di propaganda gay. L’anno scorso c’era la parata obbligatoria col nastrino arcobaleno. Il costo di Sanremo è di 16 milioni di euro, presi dai soldi delle famiglie italiane, per pagare Tiziano Ferro e Ricky Martin. Io il figlio dell’utero in affitto che si compra Tiziano Ferro non lo voglio pagare con il mio canone. Avrà un cachet che sarà di 250-300.000 euro, esattamente il costo di un utero in affitto in California. Il figlio a Tiziano Ferro così lo paga anche Adinolfi e tante altre famiglie italiane. E ne avrei fatto volentieri a meno, e ricordo a Carlo Conti e alla Rai che non solo la pratica dell’utero in affitto è illegale, ma anche la pubblicità alle cause dell’utero in affitto è passibile di due anni di carcere e un milione di euro di multa.

Tutto questo, ovviamente, mentre va nelle piazze a dire che lui esige che i gay gli paghino la reversibilità mentre lui si batte per impedire loro lo stesso diritto o mentre va in giro a sostenere che il suo secondo matrimonio valga più dell'a prima unione di un gay, in quel piano inclinato in cui lui è convinto di valere più degli altri per il "merito" di quanto gli piaccia un paio di tette (così come abbondantemente dimostrato con i suoi biascichi e le sue battutine a fondo sessuale che riservò a Cicciolina).

Ed è ostentando la sua convinzione sul fatto che la sua opinione debba contare più di quella degli altri , ha aggiunto:

Vorrei un momento di confronto su questi argomenti con il conduttore di Sanremo. Chiedo alla Rai, a Monica Maggioni e a Carlo Conti un momento di trasparenza. Perché i festival di Carlo Conti sono stati i festival di Concita Wurst, di Elton John, Ricky Martin e Tiziano Ferro? Perché Sanremo deve diventare una bandiera dell’ideologia gender? Ormai bisogna pagare la tassa alla nuova “Gaystapo” è obbligatorio, c’è una operazione di regime e di violenza verso chi la pensa diversamente”

Passi che Adinolfi sia pronto a fare tutto ciò che è nelle sue possibilità per far sì che le sue figlie debbano vergognarsi di lui, ma l'insulto non è una libertà di espressione e sarebbe il caso di ricordarglielo. La speranza, dunque, è che Tiziano ferro, Carlo Conto o anche la Rai possano prendere provvedimenti legali a tutela della rispettabilità dei cittadini e degli ospiti del Festival. Perché tollerare Adinolfi significa rinnegare la società civile e tornare all'epoca in cui la ragione la si prendeva con la violenza e con la clava.
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