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Minacce alla coppia di "Stato Civile". Sono 14 le denunce depositate per diffamazione aggravata e minaccia grave

Stando a quanto riporta Prideonline, sono 14 le querele per diffamazione aggravata sporte contro altrettanti utenti Facebook da Simona Deidda e Stefania Mocci.
Le due donne erano state assalite da insulti e minacce da parte di alcuni integralisti, soprattutto da persone che risultano legate al movimento omofobo guidato di Mario Adinolfi, dopo aver partecipato ad una puntata di "Stato Civile" su Rai 3. In una situazione al limite del paradossale, l'aver raccontato la loro splendida storia d'amore aveva scatenato le ire dell'integralismo che, fomentato dai continui proclami pubblicati sui social da Anolfini, erano culminati con vere e proprie minacce di morte da parte di chi si diceva pronte ad ucciderle a fucilate.
Grazie all'intervento della giurista Alessia Bausone dell'Università di Catanzaro e dell’avvocata Maria Grazia Sangalli, presidente di Rete Lenford, le due donne hanno depositato le loro querele il 26 gennaio contro personaggi accusato di diffamazione aggravata e minaccia grave sul web.
«Abbiamo deciso di sporgere querela per tutelare la nostra famiglia. Era inaccettabile che dei leoni da tastiera scrivessero e attaccassero la nostra famiglia, figlia compresa, con una violenza tale da lasciare senza parole. In Italia non esiste una normativa contro l’omotransfobia. Sembra che per questo le persone si sentano autorizzate a insultare gratuitamente e senza motivo lesbiche, gay, trans. Forse perché la maggior parte delle volte restano impunite. Non potevamo tollerare né volevamo piegarci a chi odia&raquo, hanno dichiarato Simona e Stefania.


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