Mario Adinolfi allo sciacallaggio di Dj Fabo: «Hitler almeno i disabili li eliminava gratis»


Pare quasi che Mario Afinolfi non abbia un'anima oltre che non avere alcuna etica. A dir poco agghiacciante è come l'uomo abbia deciso di scagliarsi con bestiale ferocia contro la dignità dovuta a Dj fabo, un uomo che ha scelto di morire e che lui voleva fosse costretto a vivere al solo fine di compiacere le sue più perverse ideologie. A pochi secondi dall'annuncio dall'annuncio della morte del ragazzo che l'integralista scrive su Facebook:

Dj Fabo è morto. Ora la nostra domanda è semplice: speculando su questa tragedia, che legge volete? Volete il sistema svizzero, che sopprime un disabile a listino prezzi? Iniezione di pentobarbital, pratiche e funerale, diciottomila euro tutto incluso. Volete sfruttare l'onda emotiva per ottenere questa vergogna? Hitler almeno i disabili li eliminava gratis. No signori, voi non volete davvero dare allo Stato la possibilità di costruire un sistema in cui ci sia una finta "scelta" tra curare i sofferenti con centinaia di migliaia di euro all'anno o finirli con una iniezione di pentobarbital il cui principio attivo costa 13 euro. Non la volete la legge sull'eutanasia che hanno Belgio, Olanda e Lussemburgo che nel 2001 hanno soppresso 60 persone e nel 2016 oltre 15mila e non erano 15mila Dj Fabo. Non fatevi fregare. Non volete l'inferno.

Pare dunque evidente che l'unico vero inferno sia quello di essere costretti vivere in un Paese che offre visibilità a simili soggetti. Gente violenta che vuole imporre la sua idea al prossimo, in qual clima in cui un divorziato non vuole il divorzio solo perché gli sarebbe piaciuto vedere sua moglie costretta a dover restare al suo fianco. Un "uomo" che non ha alcuna considerazione della vita umana e che appare pronto a sciacallare qualunque vicenda possa portargli profitto. Un "uomo" che vuole imporre agli altri le sue regole, imponendo agli altri come si debba nascere, come si debba vivere e come si debba morire.
Da parte sua non c'è stato alcun saluto al ragazzo e alla sua difficile scelta,m solo l'invocazione delle fiamme dell'inferno e la pubblicazione di un agghiacciante messaggio che pare ledere i più basilari diritti umani. E non c'è stato neppure il riconoscimento di come ci sia una certa differenza nel subire la scelta altrui (come nel caso delle vittime naziste o nel caso di Dj Fabo nei confronti delle sue imposizioni) o poter essere liberi di decidere per sé stessi senza che un qualche Adinolfi voglia imporre la sua volontà.

Non più tardi di ieri, Adinolfi pubblicava finte immagini di bambini squartati sostenendo che «Il Popolo della Famiglia ritiene che tutti i medici debbano essere obiettori di coscienza sull'aborto». Anche in quel caso Adinolfi voleva imporre la sua volontà contro la libertà di scelta, in quel totalitarismo a cui pare ambire dall'alto di una vita tutt'altro che invidiabile e tutt'altro che condivisibile.
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