Secondo La Stampa, Gabbani avrebbe vinto perché «uno dei pochi eterosessuali presenti a Sanremo»


Francesco Gabbani avrebbe vinto il Festival di Sanremo perché eterosessuale. Lo sostiene La Stampa di Torino in un agghiacciante articolo firmato da Albero Mattioli. Verso la metà del pezzo, il giornalista scrive:

Gabbani e la sua scimmia (Gabbani era quello a destra guardando il teleschermo) hanno fatto il pieno di sms, scaldando il cuore e i polpastrelli degli italiani e soprattutto delle italiane, non insensibili, si dice, al baffo malandrino del Nostro e anche alla circostanza che fosse uno dei pochi eterosessuali presenti su quel palco.

Insomma, nonostante si fosse dinnanzi a polemiche sterili e gratuite, pare che la nauseabonda influenza della mefistofelica propaganda d'odio di Afdinolfi stia inquinando la stampa con frasi inaccettabili che mirano a mettere etichette sulle persone, soprattutto a quelle che Adinolfi perseguita per profitto personale. Ovviamente il signor Mattioli dovrebbe anche spiegarci se pensa che Fiorella Mannoia sia lesbica o se crede che ad Albano piacciano gli uomini dato che la sua asserzione ci porterebbe a dover immaginare che almeno qualche concorrente fosse gay, quando nella realtà dei fatti i gay erano solo tre artisti affermati a livello mondiale che erano lì a cantare e non certo a parlare di cosa fanno sotto le coperte. ma nel'era dell'integralismo cattolico e della religione usata come strumento di morte, ecco che bisogna additarli, etichettarli e schernirli perché si deve esaltare come Adinolfi si creda migliore perché si è spupazzato almeno due mogli ed esige che i contributi versati dai gay siano dirottati nelle sue tasche una volta che godrà di diritti che vorrebbe fossero negati agli altri.
Inoltre pare che il signor Mattioli sta calpestando l'immagine di un Francesco Gabbani che lo scorso anno si presentò sul palco dell'Ariston con dei nastrini arcobaleno, indicando come si possa essere eterosessuali ma non avere problemi se altri amano persone del loro stesso sesso. Un concetto che pare sfuggire ad un quotidiano che ha inquinato la società con la propaganda di Tosatti e che oggi si presenta con simili affermazioni.
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