Contro Sala, la Lega annuncia nuovi comizi anti-gay in Lombardia


Il Giornale è un quotidiano che incarna l'antitesi del cristianesimo: odia gli stranieri, adora Putin, auspica una guerra di religione ed è convinto che il principio di pari dignità sia una stupidaggine. Insomma, biblicamente parlando, siamo dinnanzi a chi strilla il nome di Barabba dopo aver rifiutato l'accoglienza a Maria e Giuseppe. Per questo motivo appare fastidioso il loro continuo ricorso alla religione come strumento di legittimazione ad ogni forma di odio.
Dinnanzi al Sindaco di Milano che si è detto favorevole alle adozioni gay, il quotidiano di estrema destra tuona: «Passata la visita del Papa il sindaco rilancia: Adozioni a coppie gay».
Cosa c'entra il Papa? Nulla, ma evidentemente qualche bigotto potrebbe davvero credere che il loro odio sia un volere divino. In fondo viene tutto più semplice se si sostiene che sia Dio ad odiare i gay, ad apprezzare le due mogli di Adinolfi, a volere la morte degli islamici e a benedire le prostitute che il loro editore acquistava per i suoi pruriti sessuali.
Una contraddizione che il quotidiano non nasconde neppure,m tant'è che erano stati i primi a mandare a quel paese il pontefice quando ha osato invitare all'accoglienza. Evidentemente nel "cristianesimo" secondo Sallusti non c'è spazio per l'amore: tutto è sempre e rigorosamente una legittimazione al male (anche il Papa). Ed è cosi che santi, papi e testi biblici vengono selezionati e reinterpretati con modalità non troppo dissimili da quelle a cui ricorse anche il nazismo, magari dimenticando che il Papa a Monza ha riservato alcune parole di condanna quei sedicenti "cristiani" che si dicono tali ma che poi si rivelano l'esatto opposto.

Interessante è anche come l'articolo sostenga che Papa Francesco sia una sorta di zar non eletto che deve poter imporre discriminazioni in stati laici e sovrani, scrivono:

A tre giorni dalla visita del Papa a Milano, il sindaco Beppe Sala ieri è tornato a sventolare la bandiera dei diritti civili, compreso il capitolo delle adozioni gay su cui anche il Pd non è compatto.

Il capitolo più voluminoso è però quello dedicato agli insulti delle destre, adulate per la loro omofobia e indicate come un qualcosa che dev'essere votato se si desidera danneggiare la vita altrui solo per compiacere il proprio odio verso il creato. Senza alcuna remora morale, arrivano a citare persino il «consigliere di Forza Italia Luigi Amicone», quasi come se non stessero parlando dell'ex direttore dell'omofobo Tempi , ossia uno tra i principali fautori dell'odio omofobico, della disinformazione e dell'isteria anti-gay, nonché culla di movimenti violenti come le "Sentinelle in piedi". Certo, ora lui riceve uno stipendio pubblico come ricompresa dei suoi servigi ai distinguo promossi dal partito delle Olgiettine, ma che lo presenti come prova del perchè di debbano odiare i gay fa sorridere.

Assai più grave è come il capogruppo della Lega, Alessandro Morelli, annunci nuovi convegni di promozione all'odio finanziati da Regione Lombardia. L'uomo dichiara che Sala «preferisce difendere l'egoismo degli adulti nella loro voglia di genitorialità piuttosto che il diritto dei bambini ad avere un padre e una madre. Lo sfidiamo a partecipare ad un convegno che organizzeremo su questi temi. Certo, che si sia atteso il passaggio del Papa per rispolverare questi argomenti rivela quanto sia una posizione di bandiera e non rappresenta affatto il sentire della maggioranza dei milanesi. Poi noto che il sindaco fa di tutto per dividere la sua maggioranza, sono certo che sul tema delle adozioni gay parte dei suoi consiglieri, dai cattolici all'islamica Sumaya Abdel Qader, abbiano una posizione ben diversa».
Ancora una volta si sostiene che l'essere "cattolici" significhi odiare i gay e festeggiare quando gli immigrati affogano nel Mediterraneo. Certo che hanno proprio una concezione di quella religione che amano stuprare a fini di promozione delle discriminazioni. E soldi pubblici verranno investiti per cercare di damnneggiare intere comunità a beneficio dell'estrema destra.
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