Daniele de Luca risponde allo sciacallaggio mediatico dell'omocausto da parte di Giovanardi


Il 24 febbraio scorso il senatore carlo Giovanardi diramò una nota stampa volta a parlare di «indottrinamento studenti con soldi pubblici» dinnanzi ad un'iniziativa dedicata alla memoria delle vittime uccise nei campi di sterminio naziste. Sostenendo che esistano vittime di serie b immeritevoli di memoria, Giovanardi jha persio negato l'esistenza dell'omocausto (termine nato negli anni '80 per definire lo sterminio dei gay nei campi nazisti) ed ha dichiarato: «A parte il controverso e ambiguo rapporto fra i capi del nazismo, alcuni dei quali notoriamente omosessuali, e altre forme di omosessualità non gradite al regime, ancora una volta si scopre che questo indottrinamento degli studenti viene finanziato con centinaia di migliaia di Euro di danaro pubblico, in totale difformità con le iniziative che la legge sul Giorno della Memoria ha voluto fossero sviluppate nelle scuole di ogni ordine e grado. Nei campi di sterminio finirono oppositori politici, massoni, sacerdoti antifascisti, lesbiche, omosessuali, zingari, vagabondi, etilisti, malati di mente, prostitute, testimoni di Geova: una tragica pagina di storia che non consente però di giocare con le parole inventandosi uno sfacciato ed indecente paragone fra un immaginario omocausto e l'Olocausto di sei milioni di ebrei».

Se purtroppo sappiamo che Giovanardi non fa che vomitare proclami anti-gay nella sua consapevolezza di come il suo odio verso interi gruppi sociali sia l'unico motivo che gli permette di finire sui gironali, ben più interessante è la presa di porzione di Daniele De Luca, dell'Università del Salento e del Comitato Scientifico Treno della Memoria, dinnanzi a quello sciacallaggio pubblico. In una lettera aperta, afferma:

Partiamo da un presupposto, per buona pace dell’animo inquieto del Sen. Giovanardi: nessuno e, ripeto, nessuno potrà mai negare l’unicità della Shoah. Lo scientifico, spietato, ideologico, industriale e burocratico sterminio fisico del popolo ebraico presente in Europa tra il 1933 e il 1945.
Mai nessuno aveva subito tale persecuzione e anche l’Italia, colpevolmente dimentica, ha provato a porre rimedio ai suoi sanguinosi peccati istituendo per legge “La giornata della Memoria”. Nessun “omocausto” è stato consumato per mascherare morti diverse, ma – è utile ricordarlo ai distratti – alcune categorie di “asociali” (tra cui omosessuali, disabili, zingari) sono state perseguitate sino alla morte. Queste migliaia e migliaia di vittime hanno una giornata tutta per loro? No. E allora, quanto meno per spirito cristiano (di cui, si dice, sia particolarmente pervaso il Sen. Giovanardi), nulla – nemmeno una legge dal nome particolare – dovrebbe impedire di aprire delle dolorose parentesi e volgere lo sguardo indietro verso tutti quei morti sacrificati sull’altare della razza e dell’ideologia.
Quell’ideologia che, ancor oggi perseguita, in maniera diversa ma sempre dolorosa, quelle stesse persone. Sì, Sen. Giovanardi… Persone!


Alessandro Battaglia, coordinatore del Torino Pride, ha aggiunto: «È oramai praticamente accertato che le persone gay, lesbiche bisessuali e transessuali/transgender siano state il terzo gruppo, dopo ebrei, sinti e rom, ad essere perseguitate durante lo sterminio nazista; tante persone mandate a morire non per una loro particolare appartenenza etnica, politica o religiosa, ma a causa di quella che era considerata una malattia contagiosa che li separava anche dalle altre categorie perseguitate. In Germania il famigerato paragrafo 175 fu abrogato solo nel 1969. Ciò significò per i gay tedeschi essere costretti a nascondersi ancora per un quarto di secolo. Con la liberazione dai campi da parte degli Alleati infatti, i Triangoli Rosa non riacquistarono la libertà vera». «Statunitensi e Inglesi non li considerarono alla stessa stregua degli altri internati, ma criminali comuni. E anche dopo l’abolizione del paragrafo 175 la gran parte di loro restò nell’ombra annullando la propria esistenza nel silenzio. L’ostracismo subito durante quegli anni bui e la vergogna provata li aveva profondamente segnati. La mission del Coordinamento Torino Pride è quella di diffondere una cultura di accoglienza e di non discriminazione attraverso tutti gli strumenti in nostro possesso e anche in questo caso riteniamo sia necessario raccontare le testimonianze dei pochi sopravvissuti e dialogare con gli studenti confidando possano essere coloro che riusciranno a cancellare odio e discriminazione. La Shoah resta il più grave atto di genocidio dello scorso secolo e mai abbiamo immaginato di oscurare la situazione di enorme discriminazione e sterminio degli Ebrei di gran parte d’Europa ma riteniamo importante considerare che dove esiste una discriminazione ne possono nascere molte altre. Questo è purtroppo accaduto! Comunque la si pensi, è accaduto e il tentativo mistificatorio dell’Onorevole Giovanardi e di altri sottili pensatori del nostro Paese non potranno cancellare nulla di un passato che tenta sempre più spesso di diventare presente colpendo le vite e gli amori dei cittadini e delle cittadine anche italiane. Abbiamo anche letto innumerevoli imprecisioni e errori chiaramente studiati ad arte che crediamo appartengono ad un modo di fare informazione che da sempre non condividiamo. Il viaggio incominciato nel 2016 con il Treno della Memoria consente, quindi, non solo di ripercorrere la storia dello sterminio “dimenticato” degli omosessuali europei ma anche di affrontare le drammatiche discriminazioni di oggi: infatti le tappe del viaggio sono Praga, Cracovia e Budapest. Luoghi dove, com’è evidente, ancora oggi non è facile per le persone omosessuali vivere la propria condizione».
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