Il partito fascista chiede la chiusura dell'Unar (sostenendo che il Circolo Mieli di Roma organizzi prostituzione e orge nella sua sede)


Se l'apologia del fascismo dovrebbe costituire reato, in Italia esistono gruppi che inneggiano apertamente al ventennio senza che nessuno dica loro nulla. Tra questi c'è anche il movimento politico padovano denominato "Fascismo e Libertà", una realtà che è stata incredibilmente assolta dalle accuse di apologia del fascismo o di tentata ricostituzione del partito fascista da alcuni tribunali italiani.
Intenzionato a cavalcare il servizio televisivo con cui le Iene hanno attaccato l'Unar pur senza presentare alcuna prova delle loro illazioni, è dalle pagine del suo sito il partito fascista scrive:

Facciamo subito chiarezza: il fatto che l’UNAR finanzi un circolo privato (con tanto di dark room per gli incontri al buio) in cui si pratichi la prostituzione omosessuale maschile è una cosa di per se scandalosa e che giustamente dovrebbe indignare gli italiani. Che il direttore dell’UNAR, Francesco Spano, sia anche uno dei soci di questa associazione, che prende all’incirca 55.000 euro all’anno per praticare allegramente la sodomia all’interno dei propri locali, fa parte di quelle maialate all’italiana alle quali siamo tristemente avvezzi.

Dopo le solite illazioni fini a sé stesse, il circolo fascista cavalca anche gli slogan di personaggi come la signora De Mari o dell'Uccr, spergiurando che Mario Mieli sia stato un pedofilo (cosa non vera) nel nome dell'estrapolazione di frasi accuratamente decontestualizzate dal loro contesto. Ed è così che dicono che «le cose più scandalose in tutta questa vicenda» sarebbero:

La prima, che balza immediatamente agli occhi, è che sul territorio italiano si permetta l’intitolazione di un circolo culturale a Mario Mieli. Vale a dire ad un individuo dichiaratamente omosessuale che, nel suo “Elementi di critica omosessuale” (vera e propria Bibbia per ogni attivista omosessuale che si rispetti) sdogana pedofilia, sadismo e coprofagia. Un bel personaggino, insomma.

Non paghi delle menzogne diffamatorie pronunciate, i fascisti passano al sostenere che quei gruppi sociali che venivano sistematicamente sterminati sotto il ventennio non debbano avere alcun ente incaricato di impedire il ripetersi della storia:

Il secondo elemento dello scandalo, ancora più grave, è che l’UNAR, molto semplicemente, esista. Come è possibile, infatti, che in Italia esista un organismo, non deciso da nessuno e i cui dirigenti non sono stati eletti da nessuno, che ha l’ultima parola su ciò che si può dire e non dire in questo Paese, fungendo da vero e proprio gendarme per il politicamente corretto? Chi non ricorda i richiami, anche molto forti, a politici colpevoli solo di essersi espressi contro l’immigrazione incontrollata, come accadde a suo tempo con l’onorevole Giorgia Meloni? Oppure i richiami a quelle forze politiche che a suo tempo – prima, cioè, che la Polizia e Magistratura scoprissero quanto quegli stessi partiti andavano denunciando da tempo – si lamentavano della situazione di illegalità e di violenza del campo rom Al Karama, vicino a Latina (poi chiuso forzatamente)? Per citare solo alcuni episodi che mi tornano alla mente.

Insomma, oggi come ai tempi del duce, c'è chi sostiene di essere più ariano degli altri ed inneggia a chi fomenta l'odio contro le minoranze nella speranza di un ritorno politico. Poi, l'anonimo autore dell'articolo aggiunge:

Quindi, se permettete, non è tanto il fatto che dei froci palestrati si prostituiscano nelle ammucchiate del circolo Mario Mieli, non è tanto il fatto che lo facciano con i nostri soldi, quanto che lo facciano sostenuti da un organismo che – a dispetto delle regole democratiche – funge da vero e proprio gendarme del politicamente corretto, permettendosi pure di sanzionare politici e/o partiti non allineati alle sue direttive, senza alcun controllo e senza dover rispondere del suo operato a nessuno (come il servizio de Le Iene ha ampiamente dimostrato). Cominciate da questo, se volete fare un po’ di pulizia.

E se si spera che il Circolo Mieli possa denunciarli per diffamazione dato il loro sostenere che si pratichino ammucchiate e prostituzione presso la loro sede (asserzione che neppure potranno scaricare sulle Iene dato che nel servizio non si è mai menzionato il circolo in questione), nell'Italia del 2017 ci troviamo dinnanzi ad un partito fieramente fascista che invoca la soppressione dei diritti civili per le minoranze.

Interessante è anche osservare come il partito fascista dedichi un intero articolo a cercare di spiegare «perché non siamo una succursale della Lega» Chissà se Salvini sarà felice di sapere che c'è un movimento ispirato al Ventennio che ritiene di dover cercare di spiegare quali siano poco evidenti differenze tra i loro proclami e quelli dei leghisti.
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