Un flop la manifestazione ultracattolicha umbra in difesa della violenza omofobica


In vista della prevista discussione della legge contro l'omotransfobia presso l'Assemblea umbra, alcune associazioni ultracattoliche si sono date appuntamento per una "grande manifestazione" volta a sostenere che picchiare un gay sia una forma di "difesa" della famiglia.
Una rivendicazione di per sé assurda che testimonia un movimento capace solo di ripetere slogan a pappagallo senza manco comprenderne il significato (non a caso il manuale del perfetto omofobo prevede che in difesa dell'odio si citi la "libertà di espressione", mentre la famiglia è il pretesto per attaccare i diritti delle famiglie altrui...). Eppure le immagini delle loro manifestazioni paiono rincuorarci a fronte di partecipazioni sempre più ridicole, evidenziando come per fare numeri servano gli striscioni che Gandolfini fa stampare a pagamento o le gite a Roma pagate dalla curia. Evidentemente quando c'è assenza di benefit o di guadagni, i miliziani che si battono a sostegno della violenza omofobica sono veramente pochi.
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