Da Cascioli ad Adinolfi, le lobby integraliste invocano lo sterminio degli agnelli


L'ideologia del disprezzo promossa dalle lobby integraliste si basa sull'auto-proclamarsi "migliori" degli altri per un presunto diritto nascita, alla stessa stregua di come i nazisti sostenevano di essere chiamati a dominare gli altri popoli. Ed è così che non stupisce come i loro leader non si accontentino di proclamarsi "migliori" dei gay in virtù dei loro pruriti sessuali, ma sostengano pure di essere "migliori" degli animali solo perché hanno gli strumenti per poterli massacrare da neonati.
Nei giorni scorsi Mario Adinolfi si dichiarò convinto che gli animali non siano altro che «strumenti per il benessere dell'uomo». Ed in quella chiave in cui Dio diventa la giustificazione ad ogni violenza, immancabile fu anche il suo sostenere che «gli animali non vanno in paradiso, questo è un dato di fatto per chi ha fede». Ed ancora, burlandosi delle sue vittime, ha aggiunto: «Gli occhi del vitellino non mi commuovono, preferisco la scaloppina cucinata bene».

A lui si è ora aggiunto anche Riccardo Cascioli che, attraverso le pagine della Nuova Bussola Quotidiana, è arrivato a scomodare persino san Tommaso d’Aquino pur di sostenere che sia giusti ammazzare dei vitelli appena nati per compiacere la propria abitudine. Attraverso una lettera di tale Riccardo Barile, afferma:

Vedendo la pietosissima notizia di Berlusconi che spezza una lancia a favore della salvezza degli agnelli pasquali da non uccidersi e da non mangiarsi -mah... saranno uccisi un po’ più tardi da grandicelli, ma saranno uccisi!-, mi è tornato alla mente il famoso testo di san Tommaso d’Aquino sul gatto che mangia il topo. È un testo che ho già avuto modo di utilizzare, ma che vale la pena riproporre a gloria del buon senso di san Tommaso e a scorno della stupidaggine non di tutti, ma di certi animalisti:

Il santo dottore Tommaso d’Aquino infatti, commentando Mt 10,29 sul Padre che ha cura dei passeri, nota che Dio si prende cura di tutte le creature, ma in modo diverso per le creature razionali e quelle irrazionali. Di queste ultime, cioè delle bestie, Dio si prende cura, ma all’interno di un sistema nel quale - cosa orribile a dirsi e a pensarsi per certi odierni ecologisti e animalisti -, «Il topo è ucciso dal gatto per conservare il bene dell’universo. Questo è infatti l’ordine (buono) dell’universo: che un animale viva (si nutra) dell’altro. / Mus occiditur a catto ad servandum bonum universi. Hic est enim ordo universi, ut unum animal vivat de alio» (Tommaso d’Aquino, Lettura su Matteo, n. 874).
Naturalmente se il topo fosse provvisto di linguaggio umano, solleverebbe qualche obiezione... Questa però è la “verità” della natura.

San Tommaso spiega inoltre che le creature irrazionali, cioè gli animali, oltre che per la completezza dell’universo, sono sotto la provvidenza di Dio «per il bene essere degli uomini (ad salutem hominum)» (ivi), cioè sono subordinate all’uomo e l’uomo a sua volta è subordinato a Dio al quale deve condurre il mondo.
Questi due elementi -l’uomo inequivocabilmente sopra gli animali e Dio sopra l’uomo- sono proprio quelli che mancano nel patetico "spettacolo" di Berlusconi e l'agnello.

Tralasciando il risvolto più politico dell'attacco riservato a quel Berlusconi che ormai nei loro cuori è stato sostituito dall'omofobia e dal razzismo di Salvini, ancora una volta troviamo riproposta la litania di Cascioli sul fatto che gli animali non meriterebbero alcuna dignità perché Dio li avrebbe creati solo per essere sfruttai dall'uomo. Per loro c'è sempre chi deve ritenersi "superiore" e chi deve essere sopraffatto per compiacere i desideri del carnefice. Così come un gay non deve poter avere una famiglia per compiacere il loro ritenersi più meritevoli di essa, allo stesso modo l'animale deve essere ammazzato prima che possa crescere solo perché a loro piace così. Insomma, tutto si basa solo su loro stessi in una visione egocentrica del creato.
Ma non è finita qui, dato che a sostenere tali tesi troviamo quelle stesse persone che amano citare il Papa per condannare il prossimo e poi lo rinnegano se sono loro a dover rinunciare a qualche loro vizio. Va infatti ricordato che l'11 gennaio 1990 fu Giovanni Paolo II ad affacciarsi in piazza di San Pietro per affermare che gli animali hanno un'anima. Ma dato che ad Adinolfi piace così tanto mangiarseli appena nati, ecco che si spergiura il contrario e si attribuisce al "cristianesimo" una giustificazione di ciò che fa loro più comodo.

Ad ostentare la sua crudeltà verso gli animali è anche il solito Filippo Fiani, uno tra i più violenti militanti che militanti nella Manif pour tous. Deridendo apertamente chi difende i diritti degli animali, l'uomo si è fatto fotografare con in mano chili di carne appena macellata da ostentare come una vittoria contro chi crede che anche gli altri abbiano dei diritti. Ma appare ormai assodato come lui reputi di essere l'unico a dover sposare chi vuole o l'unico a poter adottare dei figli in virtù di come vada in giro per le strade a vantarsi di che cosa provochi le sue eiaculazioni.
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