Toni Brandi difende la discriminazione e la violenza contro i gay


I centri di sterminio nazista non nacquero in una notte: la propaganda lavorò anni nel costruire un odio che potesse legittimare quel genocidio. Un po' come ogni giorno la propaganda promossa dall'organizzazione di Toni Brandi è sempre più esplicita nel promuovere la violenza contro quella comunità gay che è da anni vittima della loro costante inumana persecuzione.
Se la loro amica Silvana De Mari va su Rete 4 ad invitare gli integralisti a girare con fucili e spranghe, Brandi ormai non fa più mistero di come lui gradisca la violenza contro i gay. Dalle pagine del suo sito, scrive:

Combattere contro il gender e contro la dittatura LGBT porta i suoi frutti e permette di conseguire la vittoria di qualche battaglia. In Perù il mese scorso un milione e mezzo di cittadini sono scesi in piazza per contrastare il progetto governativo di imporre l’ideologia gender nelle scuole e la dittatura arcobaleno nel Paese.
A inizio anno infatti, il presidente Kuczynski ha promulgato un decreto legislativo contro la ‘discriminazione‘, in base al quale viene considerata come aggravante la violenza (non meglio precisata) perpetrata a motivo dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale. In pratica, con la scusa della lotta al femminicidio, si è cercato di tappare la bocca a ogni possibile critica verso il totalitarismo omosessuale imperante. E infatti i difensori della vita e della famiglia hanno ribattezzato la norma “legge bavaglio“.

Il concetto è chiaro: Toni Brandi si auto-proclama ariano e ostenta il suo esigere di essere considerato al superiore al prossimo in virtù delle sue eiaculazioni vaginali (atto che lui sostiene faccia felice Dio). Dice pure che non dismetterebbe alcuna discriminazione verso quei gay che lui è certo siano inferiori a lui, esattamente come inferiori sono quelle donne che devono smetterla di starnazzare e di parlare di femminicidio dato che il loro unico compito è solo quello di essere ingravidate.
L'uomo pare avere un orgasmo sessuale anche nell'annunciare che forse l'integralismo è riuscito a togliere qualunque proiezione verso quei gay che lui vorrebbe siano trattati come in Russia (e sappiamo bene come in Cecenia vengano arrestati e torturati per il solo fatto di esistere). Scrive:

Ebbene, lo scorso 4 aprile la Commissione Costituzionale del Parlamento sembra aver ascoltato la protesta dei peruviani e ha raccomandato di cancellare alcune parti di questa legge, quelle relative proprio ai temi dell’identità di genere e all’orientamento sessuale. Intendiamoci, ora tocca ai parlamentari votare e decidere cosa fare. Il risultato finale è ancora incerto. Ma è innegabile il passo avanti fatto. La “legge bavaglio” è ora posta in discussione.

Insomma, l'odio sarebbe una forma di libertà. Ma cosa succederebbe se qualcuno osasse esprimere un'opinione contro di lui? La risposata p scontata dato che note sono le decine di denunce che lui ha sporto contro chiunque osasse pensarla diversamente da lui.

Oggi Brandi gode di una protezione speciale che la legge Reale-Mancino conferisce a chi si dichiara appartenente ad una comunità cristiana. sa bene che c'è differenza tra uccidere un uomo perché lo si conosce o ucciderlo solo perché esiste, eppure è nel negazionismo più puro che aggiunge:

In discussione anche perché non se ne comprende l’utilità. Il Codice Penale del Perù infatti già punisce l’omicidio e la violenza. Per quale motivo uccidere un omosessuale dovrebbe essere più grave che ammazzare un eterosessuale? Perché la comunità LGBT dovrebbe avere un trattamento privilegiato? I cittadini non sono tutti uguali di fronte alla legge? E non sono tutti esseri umani, a prescindere dai gusti sessuali e dal gender in cui si potrebbero riconoscere? Ogni persona in quanto tale gode di diritti inalienabili che devono essere sempre rispettati, senza tenere in conto le emozioni, i sentimenti e gli affetti che ciascuno prova.
L’ideologia gender e arcobaleno, però, non ci sta. Come ne La fattoria degli animali di Orwell, anche le lobby LGBT vogliono che alcune categorie siano più uguali delle altre. Non solo. Vogliono impedire alla gente di pensare con la sua testa. Per questo non ammettono il minimo dissenso verso i dogmi arcobaleno.

Praticamente è quanto sostenevano i nazisti quando dicevano che gli ebrei limitavano la libertà dei tedeschi di odiarli e detestarli al punto di ritenere lecito sterminarli. Fortunatamente Brandi è sufficientemente patetico da non avere un reale seguito, eppure c'è da domandarsi quando lo Stato farà sentire la sua voce contro un vecchio che per interessi personali è pronto a fomentare odio contro un intero gruppo di persone.
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