Durante il suo sciacallaggio di Charlie Gard, Adinolfi attacca i "cattolici" che non impediscono agli altri di esprimersi secondo coscienza


Come prevedibile, l'integralista Mario Adinolfi si è già lanciato nello nello sciacallaggio della storia di Charlie Gard in modo da poter tramutare quella sofferenza che lui avrebbe voluto imporgli in uno strumento di profitto.
Medici e giudici dicono che il neonato soffre, che non esiste alcuna cura e è destinato ad una inevitabile morte nel breve periodo. Qualunque tentativo terapeutico non potrà offrire alcun risultato che non sia un inutile prolungamento della sua agonia. Non sta soffrendo nella speranza di farcela, sta soffrendo in attesa che la morte possa finalmente vincere su macchine che lo tengono in vita in maniera artificiale.

Dalla sua pagina Facebook, l'integralista preferisce ricorrere al più becero populismo e a quella sua strana concezione della vita. L'integralista è infatti impegnato su un fonte a sostenere che l'agonia debba essere imposta con la forza a chi dovrebbe morire, ma poi lo troviamo impegnato nella strenua promozione di fantomatiche "terapie riparative" che non hanno alcun fondamento scientifico e che rischiano di spingere al suicidio adolescenti che avrebbe potuto avere una vita lunga e felice se solo non fosse incappato in quell'odio omofobico che lui è solito promuove. In pratica Adsinolfi si pone come il dispensatore della vita e della morte, decisa sulla base della sua personale convenienza politica e del profitto economico che ne potrebbe conseguire. Scrive:

Chi poteva salvare Charlie? Diciamoci la verità, solo i cattolici. Ma la Chiesa è stata muta. E i cattolici europei hanno firmato una delega in bianco ai vecchi partiti conservatori di governo. In Gran Bretagna a Cameron prima e alla May adesso. In Germania alla Merkel. In Francia ai gollisti. In Italia, lo sappiamo. Risultato? Quei vecchi partiti sono tutti diventati sostenitori delle peggiori politiche contro la vita e contro la famiglia, persino la Merkel ieri ha aperto ai matrimoni gay. Questa è la ragione per cui Charlie viene ucciso dai medici dell'ospedale, dai giudici britannici, dai giudici europei. Perché l'opinione pubblica cattolica non conta nulla e pensa di potersi fare sentire con un po' di tramestio su Facebook, le petizioni on line, le fiaccolate con sessanta persone. O ci si organizza politicamente per contare dove si decide (modello Usa con Trump) o in Europa la sentenza Charlie Gard sarà la norma.

Adinolfi si pone dunque come la risposta a chiunque sogni una sharia cattolica, preoccupandosi di esaltare quel Trump che lo stesso papa ha sostenuto non possa essere ritenuto cristiano. Ma si sa che tra gli adonolfiniani c'è una certa passione per chi tira in ballo Dio come giustificazione alla depenalizzazione delle discriminazioni, alla costruzione di muri e alla distruzione delle famiglie degli immigrati.
Ma la frase che più desta scalpore p quella in cui Adinolfi mostra chiaramente i suoi più perversi sogni totalitaristici. L'uomo attacca la Merkel sostenendo che la cancelliera non dovrebbe tollerare un voto secondo coscienza sul matrimonio egualitario quando potrebbe tappare la bocca agli altri per imporre la sua volontà. La sua idea è che l'altro non debba poter esprimere le proprie idee se c'è il rischio che possa pensarla diversamente.
E tutto questo senza osservare quanta faccia tosta serva per auto-proclamarsi massima espressione dell'"opinione pubblica cattolica" a fronte di risultati elettorali che lo indicano come una minoranza di scarso rilievo anche fra i credenti. Fortunatamente la maggioranza dei cattolici non sono fondamentalisti e sono lontani anni luce da chi spera di poter sfruttare Dio come uno strumento utile a giustificare ad ogni più perversa e violenta forma di odio. E il tentare di mettere a forza la propri ideologia nella loro bocca è una forma di mera violenza.
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