Il patriarca di Mosca Kirill paragona il matrimonio egualitario alle leggi naziste


In quella sua costante promozione dell'omofobia, il patriarca di Mosca Kirill è tornato ad attaccare la comunità lgbt sostenendo che il matrimonio egualitario debba essere paragonato alle leggi adottate dalla Germania nazista.
Intervenendo a Bishkek, Kirill ha dichiarato che i matrimoni tra omosessuali «violano la natura morale umana e la coscienza» e che «le persone si sono rivoltate contro» queste leggi «per la stessa ragione che le faceva ribellare contro le leggi naziste e le leggi dell'apartheid, leggi contro la morale».
L'uomo ha poi spergiurato che nei paesi in cui è stato approvato il matrimonio egualitario la comune morale si sia sarebbe« generalmente indebolita».
Nel 2013 dichiarò che il matrimonio egualitario avrebbe provocato l'armageddon e che il terrorismo islamico sarebbe una punizione di Dio per la tolleranza verso i gay. Ed ancora, nel 2008 dichiarò che la pedofilia e l'omosessualità siano identiche.
Fortemente coinvolto nella politica russa, Kirill ha fortemente incoraggiato le leggi repressive contro quella che lui definisce "propaganda di orientamenti sessuali non tradizionali" ed ha plaudito alle norme di Putin che limitano il diritto di manifestazione alla comunità gay. In quell'occasione dichiarò che quelle leggi fossero una giusta azione contro «una pubblica indecenza».
Nella sua lotta contro la pari dignità delle persone lgbt, Kyrill ha trovato in Papa Francesco un potente alleato: i due hanno pubblicato una dichiarazione congiunta in cui hanno espresso rammarico per l'approvazione delle leggi per il matrimonio egualitario, sostenendo che «l'ideologia del laicismo è spesso molto aggressiva» e che i cristiani sarebbe «discriminati».
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