L'Onu afferma che i bombardamenti sauditi in Yemen «possono costituire crimini di guerra», ma l'Italia continua a fornire bombe
La guerra dimenticata dello Yemen e la grave situazione umanitaria del Paese non hanno mai appassionato gli italiani, forse perché i bambini muoiono in silenzio lontano da noi e non ci sono superstiti a dar fastidio ai leghisti o ai vari gruppi d'odio legati all'integralismo cattolico.
A non aver destato l'interesse della stampa italiana è anche la risoluzione dell'Unione Europea votata lo scorso 15 giugno, nella quale l'Europarlamento si è espresso per la terza volta sul conflitto dopo 800 giorni di guerriglia.
Secondo le Nazioni Unite, sono almeno 10 mila le persone uccide dal marzo del 2015, tra le quali 4.667 civili e 1.540 bambini. Più di 40 mila persone sono rimaste ferite e 2,2 milioni di bambini soffrono di malnutrizione acuta grave (causa di un decesso ogni dieci minuti). E se tutto ciò non bastasse, nelle ultime settimane è scoppiata anche una seconda epidemia di colera e diarrea acquosa acuta.
La nuova risoluzione Ue ribadisce «la necessità che tutti gli Stati membri dell'Unione applichino rigorosamente le disposizioni sancite nella Posizione comune 2008/944/PESC del Consiglio sull'esportazione di armi» e sottolinea «quanto indicato nella sua risoluzione del 25 febbraio 2016». In quell'occasione si invitò «ad avviare un’iniziativa finalizzata all'imposizione da parte dell’Ue di un embargo sulle armi nei confronti dell’Arabia Saudita», tenuto conto «delle gravi accuse di violazione del diritto umanitario internazionale da parte di tale paese nello Yemen e del fatto che il continuo rilascio di licenze di vendita di armi all'Arabia Saudita violerebbe pertanto la Posizione comune del Consiglio sull'esportazione di sistemi militari».
Ed è qui che la notizia dovrebbe interessare l'Italia, dato che il nostro governo ha incrementato le esportazioni di sistemi militari ai sauditi ed ha autorizzato la fornitura di 19.675 bombe Mk 82, Mk 83 e Mk 84 all'Arabia Saudita per un valore complessivo di 411 milioni di euro. Si tratta proprio di quelle bombe che vengono utilizzate dall'aeronautica militare saudita per bombardare lo Yemen.
Uno specifico rapporto ha anche documentato l’utilizzo di bombe italiane sulle zone civili in Yemen evidenziando come queste azioni militari «may amount to war crimes» («possono costituire crimini di guerra»).