Maurizio Blondet incita i suoi seguaci all'ostilità contro i gay


Maurizio Blondet appare come una delle più efferati menti del terrorismo psicologioco promosso da sedicenti gruppi "cattolici" che amano calpestare il nome di Dio pur promuovere tutto ciò che possa creare intolleranza e offrire appoggio politico ai gruppi neofascisti. In un articolo pubblicato sul suo blog, afferma:

Forse infatti non sapete – io lo ignoravo – che in Italia è stato creato l’OSCAD (Osservatorio per la Sicurezza Contro gli Atti Discriminatori) che è “un organismo interforze, Polizia di Stato ed Arma dei Carabinieri” per la repressione delle “discriminazioni”: è dunque una vera “polizia dei costumi” come esiste in Arabia Saudita, ma allo scopo contrario: proteggere i malcostumi LGBT da ogni critica. Questo nuovo corpo poliziesco agisce sulla base di “segnalazioni” – ossia denunce- di “istituzioni impegnate nella lotta alle discriminazioni”: in primo luogo dall’UNAR, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali presso la Presidenza del Consiglio di cui è ministra Etruria Boschi.
Vi dice niente il nome UNAR? Eh sì, è proprio quell’ente governativo cui presiedeva – con stipendio di 200 mila annui – l’omino dal cappotto arancione, Francesco Spano. Quello che, come rivelò la trasmissione Le Jene 20 febbraio scorso,finanziava con soldi pubblici “centri culturali” come l’ANDOS (Associazione Nazionale contro la Discriminazione da Orientamento Sessuale), di cui era socio, che erano in realtà luoghi di prostituzione sodomitica dove avvengono pratiche violente come glory hole, fisting, e bareback, spaccio di coca e crack, nonché “sesso praticato alla cieca con soggetti sieropositivi”.

In quel clima tipicamente italiano in cui vige la totale impunità per la promozione dell'odio e la menzogna, non stupisce come la macchina del fango coordinata dai gruppi politici dell'integralismo cattolico continuino a raccontare ossessivamente sempre le stesse baggianate in modo da farle percepire come vere. E sarebbe davvero interessante anche scoprire chi abbia creato quel servizo delle Iene dato che Adinolfi spergiura che dietro ci sia lui e la sua gente lo cavalcano da mesi come giustificazione al sostenere che la discriminazione non debba essere perseguita se a danno altrui.

A quel punto Blondet passa alla promozione di un libro di una tale Elisabetta Frezza, sostenendo sia:

una delle menti più limpide e potenti della resistenza intellettuale all’andazzo. Oltre che madre di cinque figli, ha un dottorato di ricerca in diritto: è dunque con piena cognizione di causa che essa ci dimostra in questo saggio come la pretesa “difesa degli LGBT dalle discriminazioni” si configuri come un sistema totalitario, chiuso e ferreo nei suoi divieti, già compiuto; con la sua psicopolizia, la sua centrale di denuncia, la sua ideologia innaturale, la sua coercizione – tipica di ogni Stato totalitario – della coscienza intima dei suoi sudditi, per costringerli a pensare ciò che non vogliono, “espropriarne la libertà”.
Da giurista, la Frezza ci fa riflettere che ogni nostro atto libero è “naturaliter discriminatorio”. Quando scegliamo se ordinare vino o birra in pizzeria, o se andare in vacanza a Rimini oppure alle Canarie, esercitiamo una discriminazione, rigettiamo una possibilità per privilegiarne un’altra.

Insomma, Blondet ci dice che «da giurista» quella donna andrebbe in giro a parlare di omosessualità come di una celta, proponendo esempi che paiono assolutamente surreali. Anche perché tutto ci porta a notare che è proprio Blondet a dire che a lui piace la vagina e che quindi esige che nessun altro possa avere gusti diversi dai suoi... un po' come se il suo andare a Rimini lo legittimasse a lanciare una bomba atomica contro le Canarie.

L'articolo passa a raccontare che sia discriminatorio per la sua gente non poter discriminare gli altri mentre si godono quella Reale Mancino che li tutela ma che loro non vogliono possa tutelare gli altri in ugual maniera. Afferma:

Ora, questa discriminazione ci è vietata appunto su tutto ciò che riguarda gli omosessuali, i LGBT e la “cultura” omosessista. Non possiamo più esprimere un libero giudizio negativo su questo “mondo”. Per esempio, esemplifica la Frezza, potrai licenziare la baby sitter perché è manesca col tuo bambino; ma non se la baby sitter è un transessuale che si veste da donna, perché allora lui (lei?) si avvarrà della legge -e della legge penale – contro di te che lo discrimini, di te “omofobo” . Le leggi Cirinnà e il ddl Scalfarotto, nonché organi di Stato come l’UNAR, mirano a fare della perversione sessuale “un valore pubblico meritevole di tutela privilegiata” da parte dello Stato, superiore alla “libertà di pensiero”. Una legge penale incriminatrice “che introduce una protezione speciale per una categoria di persone che vanta come titolo di merito esclusivamente le proprie tendenze sessuali è, questa sì, gravemente discriminatoria”; la norma “che fa generico riferimento al concetto di discriminazione senza ulteriore specificazione del contenuto … spalanca ad ogni possibile arbitrio interpretativo da parte del giudice (p.39)

Per capire quanta malafede ci possa essere dietro a simili asserzioni basterebbe anche solo osservare che Blondet potrebbe sostenere queste cose solo se fosse vero che una la baby sitter manesca che si dichiara "cristiana" fosse assolta nel nome della Reale-Mancino dato che si tratta della stessa identifica legge che verrebbe estesa anche ad un altro gruppo. Bisogna dunque mentire, raccontare il falso.Solo la paura può essere trasformata in potere politico, quindi bisogna crearle e manipolarla, magari sfruttando la credenza religiosa in modo che la gente ci caschi più facilmente (pure i nazisti dicevano che era per compiacere Dio che stavano ammazzando gli ebrei!).
A quel punto l'articolo torna a fare nuovo terrorismo psicologico prima di invitare esplicitamente all'ostilità e alle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale:

Non consolatevi, infatti, pensando che dopotutto la nuova dittatura si limita a vietarvi di dire quel che pensate nel solo ambito dei comportamenti sessuali, lasciandovi il resto delle libertà personali e politiche, per esempio la scelta del partito da votare. No, nient’affatto; essa sta già cominciando a debordare per sopprimere nelle altre libertà. Come?
Si introduca qui l’ECRI, sigla che sta per “Commissione Europea contro Razzismo e Intolleranza”: fondata dal Consiglio di Europa, vien definito un “organo indipendente di monitoraggio” nella lotta contro il “razzismo e l’intolleranza”. Di fatto è un UNAR di livello europeo, composta di osservatori selezionati non si sa come – o si sa troppo bene: militanti LGBT – i quali stilano un rapporto quinquennale sui “progressi” dei paesi nella lotta all’omofobia.
Ebbene, questo ECRI ha emanato nel giugno 2016, un rapporto sui progressi del sodomismo in Italia. Riguardo allo OSCAD, ossia alla psico-polizia di repressione, “la rimprovera di scarsa efficienza” perché lamenta “il numero troppo esiguo di denunce e segnalazioni dei crimini d’odio ed episodi di intolleranza”; si raccomanda alle “autorità” la più incisiva applicazione della legge sulla Buona Scuola nella parte che “fornisce a tutti gli studenti le informazioni, la protezione e il supporto necessari per vivere in armonia il loro orientamento sessuale e identità di genere”. Si sollecita “l’estensione dei poteri dell’UNAR”: forza Spano! Si rimprovera aspramente il fatto che “parte dell’opinione pubblica sia ancora ostile alle persone LGBT, e male informata dei loro diritti”.

Surreale è il passaggio in cui Blondet si paragona agli ebrei perseguitati dai nazisti, anche se di fatto è proprio lui a promuovere quell'ideologia che portò i gay ad essere massacrati negli stessi campi di sterminio degli ebrei e degli zingari. Scrive:

Capito? Ci sono partiti politici che l’ECRI non approva, e che invita a non votare, perché “omofobi”. Come nei vecchi stati totalitari il “nemico oggettivo” era l’avversario di classe, il borghese, il proprietario privato, l’ebreo, oggi è “l’omofobo”. “Il nuovo delinquente da perseguire … L’omofobia entra nell’immaginario collettivo come disvalore etico e scorrettezza politica, pericolo sociale degno di somma e unanime riprovazione”, scrive la Frezza. L’omofobo singolo andrà “rieducato” grazie “al potente ricatto dell’amore ‘cristiano’”, opera a cui si propone volonterosa la neo-chiesa di “Francesco”; ma come trattare partiti interi che si macchiano di “omofobia” vietando l’insegnamento del “gender” nelle regioni dove hanno la maggioranza?
Basterà poco, un ulteriore giro di vite ai ceppi europei, e quei partiti saranno esclusi dall’agone politico, in quanto “discriminatori e intolleranti”. Magari non saranno messi fuorilegge, ma ci sono molti modo per colpirli: basta ricordare “l’arco costituzionale”, ossia il patto di DC e PCI e tutti gli altri , in nome dell’”antifascismo”, di negare legittimità al Movimento Sociale ed escluderlo di fatto.

Inneggiato al movimento fascista come ad un qualcosa che dovrebbe essere ritenuto lecito se non auspicabile, è rinnegando le sue stesse parole che aggiunge:

E pensare che noi europei, noi occidentali avanzati, eravamo prontissimi e sveglissimi ad opporci al “ritorno del totalitarismo”. Vegliavamo insonni contro “Il fascismo”, se tornava. E certo l’avremmo riconosciuto e ci saremmo opposti, perché ce lo immaginavamo in divisa militare, coi baffetti o coi baffoni. E’ arrivato mascherato da drag-queen o da tenero finocchietto, e ci ha di nuovo asservito.
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