Savarese sostiene che il Miur abbia mostrato «un importante segnale di apertura» verso le pretese dell'integralismo organizzato


La questione è semplice: Toni Brandi ha investito ingenti quantitativi di denaro nella promozione di quelle fantomatiche "terapie riparative" che risultano in grado di portare ai suicidio gli adolescenti gay per mano dei loro stessi genitori. Se la scuola dovesse dire ad un adolescente gay che non c'è nulla di sbagliato in lui, il rischio è che quell'investimento non vada a frutto che l'odio del genitore omofobo non sia sufficiente a distruggere quella vita.
Evidentemente tale scenario infastidisce quell'integralismo cattolico che, nascondendosi dietro alla scusa della priorità educativa dei genitori, sostiene che la scuola non possa parlare di sessualità se i genitori preferiscono che i propri figlia siano indottrinato al di sprezzo e all'odio verso chiunque non rientri in quella definizione di "famiglia ariana" che i leader integralisti vorrebbero codificare con i loro dogmi e i loro distinguo. Il tutto senza mai citare il sacrosanto diritto dei bambini a ricevere una sana educazione e tutte quelle informazioni che potrebbero risultare di vitale importanza per la loro vita e per la loro sicurezza, anche se presunte credenze religiose dei loro genitori li preferirebbero affetti da HIV piuttosto che utilizzatori di preservativi.
Basta questo a comprendere perché le pretese dell'integralismo cattolico siano del tutto inammissibili, sempre che non si sostenga che i bambini non debbano avere diritti e che i capricci di quattro violenti debbano valere più della loro stessa vita.

Sabato scorso un esiguo gruppo di aderenti alle solite sigle dell'omofobia organizzata (dall'organizzazione politica di Brandi al "comitato" di Massimo Gandolfini) si sono riuniti per una delle loro solite proteste contro il Miur. Fa però rabbrividire quanto afferma l'organizzazione spagnola di Ignacio Arsuaga in una lettera inviata dal loro dipendente Filippo Savarese. L'uomo scrive:

CitizenGo ha promosso una manifestazione davanti al Ministero dell'Istruzione -insieme a Generazione famiglia, Non si tocca la famiglia, Comitato Art. 26 e Provita Onlus- per chiedere al Ministro Fedeli di discutere con le associazioni di genitori un nuovo patto educativo tra scuola e famiglia.
Abbiamo avanzato tre richieste assolutamente NON NEGOZIABILI quando si tratta di sessualità e affettività a scuola: 1) consenso informato preventivo; 2) diritto di esonero del propri figli; 3) attività scolastica alternativa per gli esonerati.
Il presidio è stato uno straordinario successo, anche dal notiziari della Rai. Tanto che dal Ministero è arrivato un importante segnale di apertura di cui ti farò sapere non appena si concretizzerà.

Sarebbe doveroso e urgente che la ministra Fedeli chiarisca al più presto quale sarebbe questo «importante segnale di apertura» nei confronti dell'omofobia organizzata, ancor più considerando come la posta in gioco non sia certo bassa dato che il rischio è di svendere i nostri figli e il nostro futuro a quei quattro integralisti cattolici che giocano a far parte di una sorta di nuova "razza ariana" in cui ogni loro singola eiaculazione vaginale debba essere premiata con privilegi civili e sociali.

E soprattutto andrebbe chiarito se esiste ancora uno stato o se l'Italia è diventata terra di conquista per gli integralisti internazionali. Davvero uno stato può scendere a patti con un manipolo di integralisti violenti che da anni perseguitano un intero gruppo sociale con insulti, insinuazioni e diffamazioni che porterebbero all'esasperazione persino un santo? Davvero si può dare retta ad un gruppo d'odio capitanato dal dipendente di un integralista spagnolo che si fa rappresentare da un violento che guadagna soldi pubblicando continui attacchi mediatici contro un intero gruppo? Probabilmente nemmeno il Dalai Lama riuscirebbe a mantenere la calma dinnanzi allo schifo che si prova dinnanzi agli articoli che Marco Guerra pubblica sul quotidiano di Belpietro...
E che dire di quel Gandolfini che va in giro a dire che i figli adottati all'interno del suo infecondo matrimonio debbano essere ritenuti come un dono di Dio mentre quelli adottati dai gay devono essere privati di qualunque diritto e tutela civile se non direttamente strappati con violenza dall'affetto delle loro famiglie?
A tutto c'è un limite. È assodato come questi violenti abbiano ormai prosciugato e portato all'esasperazione le vittime della loro costante persecuzione... ma che qualcuno possa pure dargli ascolto sarebbe pura follia. Se poi il Miur vuole davvero dialogare con chi va in giro a dire che la scuola proporrebbe «propaganda pedoponografica» nelle scuole al fine di «procurare carne fresca ai gay», bhe, saremmo proprio alla canna del gas e avremmo la prova di come non ci possa più essere alcuna speranza per un'Italia ormai destinata a naufragare nell'odio e nel populismo. Una terra che meriterebbe di essere abbandonata alla sua morte dato che basterebbe anche solo sorpassare le Alpi per trovare società più rispettose e civili, non paragonabili ad una terra in cui ben presto verremmo ridotti al cannibalismo con integralisti che si faranno la guerra tra di loro pur di sostenere che loro ritengono di dover essere ritenuti superiori agli altri per diritto di nascita.
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