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Condannata Donatella Galli, la leghista che su Facebook auspicò la distruzione del meridione

Ci sono voluti cinque anni, ma ora la consigliera leghista Donatella Galli è stata condannata a venti giorni di reclusione, al pagamento delle spese processuali e al risarcimento danni simbolicamente richiesto per un messaggio razzista pubblicato su Facebook nel 2012. In quell'occasione si augurò che Etna e Vesuvio potessero cancellare l'esistenza dei meridionali. Il messaggio appariva anche come un irrispettoso riferimento alle gravissime conseguenze dell'eruzione del vulcano situato sotto il ghiacciaio Eyjafjallajokul, in Islanda, che eruttò proprio in quel periodo. Venne così denunciata dall'avvocato Angelo Pisani, all'epoca presidente della VIII Municipalità di Napoli, per i suoi atteggiamenti di istigazione all'odio razziale.
Il Tribunale di Monza ha respinto la linea difensiva della leghista, incentrata a minimizzare i fatti nel tentativo di farlo passare come uno sfottò, sentenziando che «l'auspicio formulato dall'imputata nel suo icastico post all'immagine della penisola italiana vista dal satellite non ha altro significato he auspicare la distruzione del Meridione d'Italia attraverso catastrofi naturali» con l'obiettivo di cogliere una complice adesione alle sue espressioni cariche «di avversioni, rese evidentemente a rafforzare il proprio senso di appartenenza in contrapposizione ad un'altra comunità di persone, proprio dall'imputata definite e negativamente connotate per il solo essere originarie del Meridione d'Italia».


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