Roberto Fiore: «Nozze gay a Pietrelcina sono un'offesa a Padre Pio. Il sindaco sarà presto visitato dai militanti forzanovisti»


L'omofobia è lo strumento con cui i partiti neofascisti stanno cercando di tornare ad avere spazio in una politica che li aveva da tempo confinati in un angolo. Per fare ciò , hanno investito molte risorse nella creazione di gruppi d'odio su Facebook o nella fondazione di fantomatiche associazioni che potessero operare indisturbate grazie ad una facciata ripulite dalla loro nera storia. Solo grazie a tutto ciò, oggi Robero Fiore sta tornando ad ottenere una rinnovata visibilità sui giornali grazie a dichiarazioni sempre più omofobiche ed intolleranti.
Questa volta se n'è uscito con il sostenere che la presenza di padre Pio dovrebbe determinare l'annullamento della legge repubblicana nei territori che lui evidentemente considera colonie vaticane. E dinanzi all'unione civile fra due ragazzi che si è svolta a Pietrelcina, il leader fascista si è lanciato nell'asserire: «Perché offendono cosi Padre Pio, il santo a cui sono devoti milioni di italiani? Perché vengono proprio nella città del grande santo del sud? Non hanno capito che gli italiani eterosessuali cattolici, che sono la stragrande maggioranza, si stanno rivoltando di fronte all'arroganza di lobby e media che vogliono umiliare tradizioni e santi italiani? Il sindaco sarà presto visitato dai militanti forzanovisti che a lui rappresenteranno la rabbia ed il disgusto degli italiani».

Insomma, come da tradizione integralista, Dio diviene un oggetto da poter usare come giustificazione ad ogni più perversa forma di odio e du pregiudizio. E questo mentre Fiore si vanta di come i suoi uomini si siano «battuti anche fisicamente» per impedire che i bambini nati in Italia potessero essere considerati italiani. Pare buffo, dato che il "cristianissimo" Fiore non sembra sapere che Gesù non ha mai detto una sola parola contro i gay, ma ha promesso che getterà «nel fuoco eterno» chiunque potrà sentirsi dire che «ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato».
Evidentemente gli «italiani eterosessuali cattolici» si ricordano di Dio solo quando sperano di poterlo utilizzare contro qualcuno, mai quando si tratta di fare qualcosa per qualcuno.
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