Platinette a Belpietro: «Da gay di destra, respingo questo tentativo di emulare la famiglia tradizionale»


Platinette continua a cercare visibilità regalando odio e omofobia a quell'estrema destra che disprezza la comunità lgbt. Lo scorso aprile raccontava di aver ingravidato la sua ragazza 17enne e di aver deciso di ammazzare suo figlio Una storia forse vera, ma di fatto messa in piazza ad anni di distanza probabilmente al solo scopo di ottenere qualche bel titolone sulle pagine di Libero.
Non pago di ciò, quasi non fosse soddisfatto di aver danneggiato migliaia di vite a causa delle sue pagliacciate e dei suoi eccessi televisivi, Mauro Coruzzi è accorso sulle pagine del quotidiano omofobo di Belpietro per vomitare tutto il suo odio e il suo astio contro la normalità degli altri gay. Un a normalità che lui ha sempre rigettato nel cercare eccessi che protessero far credere all'italiano medio che tutti i gay fossero scurrili, irrispettosi e beceri quasi quanto quel brutto personaggio con cui lui faceva soldi (ossia quella cosa informe che a Ballando con le stelle cercava di impietosire il pubblico tra sterili polemiche e piagnistei basati sul sostenere che la sua ciccia fosse un motivo sufficiente perché a lui si chiedesse di fare meno lavoro di quanto si pretendesse dagli altri).
Fatto sta che c'è da provare nausea nel leggere ciò che Coruzzi ha dichiarato alle pagine de La Verità, in appoggio alle sezioni gestite dal portavoce della Manif pour tous in cui si sostiene che i gay debbano essere ritenuti inferiori a chi fa sesso con donne o prostitute. E forse a dargli spazio poteva essere solo un quotidiano che va in giro a raccontare che "qualcuno" somministrerebbe droghe che ci renderebbero accoglienti verso i migranti, ossia quelle persone che Belpietro esige siano uccise in modo da poter poi dire che la sua è una religione di pace dopo che nel nome di Dio avrà massacrato tutti gli infedeli.
Ed è proprio nella medesima prima pagina che troviamo un rimando alle esternazioni del travestito omofobo Platinette, dal titolo "Che orrore i gay politicamente corretti".
Ovviamente Belpietro loda Coruzzi sostenendo che da vent'anni sia «la più celebre drag queen italiana» e mette in evidenza come lui si dica contro la legge Cirinnà perché: «Respingo questo tentativo di emulare la famiglia tradizionale». Una persona normale sarebbe portata a pensare che se Paltinette non vuole una famiglia perché si reputa inferiore ad Adinolfi e alle sue due mogli, nulla gli vieta di restare zitella a vita. Ma non si capisce in che modo l'odio di una persona dovrebbe essere imposta a chi è di fatto già famiglia o perché mai il signor Coruzzi si permetta di insultare le famiglie gay sostenendo che emulerebbero la supremazia della famiglia salviniana  fatta da femmine equiparate a bambole gonfiabili e figli avuti al di fuori del matrimonio.
Gli insulti di Platinette non hanno risparmiato le grandi lotte civili, alle quali lui sostiene di aver preso parte nonostante non gliene fregasse nulla. E dicendo che finalmente poteva essere «un gay di destra», parte con l'asserire:

Sembra che non si possa prescindere dal conformistico umanesimo che deve far dire che la legge Cirinnà sulle unioni civili è una conquista di cciviltà. Ma quando mai? Io respingo questo desiderio di essere come loro, gli eterosessuali, con le loro convinzioni fariseiche, a cominciare dal matrimonio che altro non è che un contratto. L'emulazione della famiglia etero, quella brama di normalizzazione, quelle horreur! Non per citare il solito Pier Paolo Pasolini e la sua analisi dell'omogazione, mi rifiuto di inchinarmi a questa logica per cui poi si arriva alla corsa per un figlio di Elton John e Nichi Vendola, che altro non è che il soddisfacimento di un desiderio egoistico.

Sarà, ma forse non è più egotistico aver ammazzato proprio figlio come ha fatto lui dato che un bambino a quell'età sarebbe stato un problema per la sua brama di finto anticonformismo che lo conformassero allo stereotipo del gay di destra che deve necessariamente odiare l'idea che i gay possano avere gli stessi diritti degli altri?

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