Libero appare sempre più ossessionato dal sesso


L'impressione è che Vittorio Feltri sia convinto che i suoi lettori debbano essere nutriti a pane e sesso, in quella sua strenua promozione di contrasti ideati a tavolino al fine di avere sempre un nemico pronto da poter attaccare a fini politici. La loro tesi è che i bianchi debbano sopraffare i neri, che gli uomini debbano sopraffare le donne, che i sedicenti cristiani debbano massacrare gli islamici e che gli etero debbano avere più diritti dei gay.

Oltre ad organizzare campagne d'odio contro la Boldrini, contriti gli immigrati e contro i gay, su Libero troviamo anche articoli in cui il quotidiano si lancia nel sostenere che l'Italia sarebbe «un Paese che gira sulla gnocca». Il tutto non senza precisare che le donne non contano nulla dato che a determinare quel loro dogma di fede sarebbe solo chi ostenta «gusti maschili tradizionali». Une definizione di per sé ridicola, dato che la tradizione pare aver assai poco a che fare con ciò che è semplicemente più comune (ammesso che non vogliano aderire a quei quattro integralisti che negano la naturalità dell'omosessualità al fine di sostenere che si tratterebbe di una scelta).
Ma non meno agghiacciante è come l'articolo di Libero cerchi di sostenere anche che nomi di città come Lecco o Cappella Maggiore sarebbero «nomi di località un po' maiale» in grado di compiacere il maschio medio perché gli italiani sarebbero «un popolo che gira inevitabilmente attorno alla gnocca (con la g minuscola, questa volta, cioè «l'organo sessuale femminile», come recita la Treccani)». Frasi che sembrerebbero più adatte ad un bambino delle medie che ad un giornale finanziato con ingenti contributi pubblici.
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