Facebook ci ha messo il bavaglio (ma non ci dice perché)


Nel 2017 pare anacronistico pensare di poter gestire un sito di informazione senza una presenza sui social network e, di fatto, da giorni Gayburg non è più presente su Facebook.
In realtà la nostra pagina è ancora lì e sinora non è ancora stato notificato alcunché. Peccato che dal 13 settembre scorso, su 54 post pubblicati ben 49 sono stati visualizzati al massimo su una o due bacheche. E non è andata meglio neppure a quei cinque miseri post che hanno superato quella soglia. Ne consegue che per restanti 17mila utenti che hanno sottoscritto la pagina, è come se pagina non esistesse più.
A farci presumere che la pagina sia vittima di una segnalazione di massa è la notifica di ieri con cui Facebook ci ha informato che un nostro profilo è stato bloccato per 24 ore a causa di un contenuto che avrebbe violato «gli standard della comunità». Anche qui ci piacerebbe raccontarvi che cosa sia stato censurato, eppure la notifica ci è giunta vuota, senza alcuna indicazione di quale sarebbe stato il contenuto "proibito". Facebook si limita a comunicarci che a loro non sia piaciuto un  qualcosa che non ci dicono e ci informano che provvederanno a chiuderci per sempre se in futuro pubblicheremo qualcosa di simile. Non saremo in tribunale, è vero, ma pare assurdo ricevere una condanna senza neppure poterne sapere il motivo.
A tutto ciò va aggiunto che, al momento della scrittura di questo articolo, Facebook non ha neppure risposto alle nostre richieste di spiegazioni. Non ci ha detto perché i nostri contenuti non vengono più distribuiti e non ci ha spiegato quale post pensano che non avremmo mai dovuto pubblicare.
A questo punto verrebbe da osservare che c'è un problema se un social network offre visibilità ai gruppi d'odio che diffondono fake news e disinformazione a danno di interi gruppi sociali mentre mette il bavaglio a chi cercare di fare controinformazione. E c'è un problema se dinnanzi ad una semplice richiesta di argomentazioni si assiste ad un impietoso e cupo silenzio.
L'appello che lanciamo è di aiutarci ad uscire da questa situazione, segnalando a Facebook (qui come fare) che qualcosa non funziona se sulla vostra bacheca non trovate più i contenuti che avete deciso di seguire.
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