Libero stupra le vittime di stupro, esposto contro un giornalismo senza scrupoli


È con un articolo a sei colonne sugli stupri di Rimini che il quotidiano Libero ha parlato di “Violenze disumane e doppia penetrazione”.
Ad essere spettacolarizzati sono stati i dettagli più raccappriccianti tratti dalla trascrizione dei verbali, in quella che appare come una palese violazione della deontologia professionale che con il Testo Unico dei doveri dei giornalisti impone loro, a tutela della dignità della persona, di non «soffermarsi sui dettagli della violenza».
Eppure il tentativo di diffondere i particolari più intimi e morbosi di un'aggressione appare come un sintomo di un giornalismo malato che fattura svendendo la dignità delle vittime pur di compiacere la curiosità più morbosa dei propri lettori, in una totale violazione della privacy e del rispetto dovuto alle vittime. Per questo motivo le Commissioni pari opportunità della Fnsi, dell’Ordine e dell’Usigrai e l’Associazione GiULiA Giornaliste hanno presentato un esposto agli Ordini della Lombardia e del Lazio, per le rispettive competenze, chiedendo di accertare le violazioni deontologiche dell'articolo in questione con l'apertura di un procedimento disciplinare.
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