Odio e vittimismo, così stanno uccidendo l'Italia


Un tempo ci si poneva qualche domanda prima di ostentare il proprio odio, oggi passa l'idea che tutto sia "opinione" e che si possa insultare e denigrare chiunque si voglia nella più totale impunità. Capita così che i lettori de Il Giornale siano capaci di commentare un articolo sul turismo lgbt a Milano scrivendo:

Togliete l'articolo, ho paura di prendere l'aids leggendolo. Poveri milanesi onesti e operosi... vi mancava anche questa, essere travolti dalla "cul tura" spinta di Sala!

Ovvianente il fondamentalista omofobo non si fa problemi a sostenere falsamente che tutti i gay abbiano l'Aids, anche se è il buonsenso a suggerirci che sia matematicamente assai più probabile che lui possa contrarre l'infezione andando a prostitute o dopo che sua moglie gli ha messo le corna. Ma l'importante è insultare, anche se quella frase pare mostrarci come la sua evidente assenza di istruzione debba averlo portato ad ignorare che Milano vive grazie anche all'operosità di tanti gay: dagli stilisti noti in tutto il mondo al genio indiscusso di Leonardo da Vici. E pare ignorare persino che il lavoro è lavoro anche quando arriva da quei gruppi sociali che l'avvocato che si dichiara "generale" gli dice non debbano poter vivere.
Si insulta, tanto si sa che quelle pagine sono frequentate solo da fondamentalisti ben indottrinati all'odio. Si mente perché si crede che basti insultare le minoranze per potersi illudere di essere parte di quelli che Hitler chiamava "ariani" o che Salvini chiama "padani". Tanto non si rischia nulla, non rischia chi scrive simili porcate e non rischia chi le pubblica. Anzi, se qualcuno dovesse mai protestare, si ricorrerà a quel classico vittimismo che tanto piace a quei violenti che piagnucolano di essere discriminati perché non possono discriminare. Ci si ergerà a martiri come hanno già tentato di fare anche Libero e Il Tempo dopo i loro criminali titoli di istigazione all'odio razziale.
Ed intanto chi è vittima di quelle costanti aggressioni viene lasciato solo, mentre c'è chi difende una non-società in cui la ragione è di chi urla più forte e dimostra una minore etica un una costante promozione dei più biechi e violenti pregiudizi. Se questo è il mondo che vogliono lasciare ai loro figli, povera Italia!

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