Omofobi minacciano Stefano Gabbana: «Bruciatelo vivo! Che l'Aids lo contagi e lo consegni alla morte»


Stefano Gabbana ha pubblicato alcune fotografie che lo ritraggono in compagnia di quello che potrebbe essere il suo nuovo compagno. La notizia meriterebbe di finire lì, se non fosse che viviamo in un'Italia dove l'omofobia viene coltivata e promossa da personaggi sin troppo noti, motivo per cui non c'è da stupirsi che quelle semplici fotografie abbiano potuto scatenare l'inarrestabile violenza di chi si sente legittimato a vomitare odio nel nome di Dio.
Ed è così che sui social network troviamo gli inaccettabili commenti pubblicati dai miliziani dell'odio organizzato, capaci di spingersi sino a pubblicare frasi come:

  • Pervertiti e mente contorta! Vergogna, non dite che sono malati, sono depravati!
  • Ma andate a cacare ecco cosa si impara agli adolescenti. Ai miei tempi si nascondevano. Che schifo
  • Due ragazzoni così.... non capisco... contenti loro... ma come non può piacere un corpo di una femmina!!!
  • Tutti a dire che è normale... se tutti in questo mondo fossero gay... non ci sarebbero più bambini!
  • Skifosi... culatoni
  • Bruciate vivi quei culattori
  • Vai Aids contagiali e consegnali alla sign.ra morte
  • Bello per i bambini vedere a due maschi che fanno le fusa tanto si purtroppo il mondo sarà dei cul...!!!!
  • Due schifosi

Chissà, magari il clero sarà orgoglioso di simili messaggi che, di fatto, vengono incoraggiati e promossi dalle loro continue condanne verso l'amore, magari con tanto di concerti del cantante che vuole "curare" i gay o di quell'avvocato che si proclama "generale". E c'è da provare un certa preoccupazione nell'osservare sino a che livello possa arrivare la violenza del miliziani che spesso e volentieri si definiscono cattolici e che nella più totale impunità possono spacciare simili rantoli d'odio per quella che Adinolfi sostiene debba essere ritenuta una lecita "opinione" se volta a danneggiare quelle persone che risultano vittima della sua feroce e inumana campagna d'odio.
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