Si è spenta Edith Windsor, la donna che sfidò il divieto al matrimonio egualitario


Si è spenta a Manhattan, all'età di 88 anni, Edith Windsor. A lei si deve la decisione della Corte Suprema statunitense che quattro anni fa ha sancito l'incostituzionalità del divieto alla celebrazione di matrimoni tra persone dello stesso sesso.
Nata a Filadelfia nel 1929, sposò un uomo come imponeva la tradizione, ma un anno più tardi decide di fare coming out e di dichiararsi lesbica. Si trasferì a New York, città in cui visse alla luce del sole la propria omosessualità e dove nel 1964 conobbe Thea Spyer.
Iniziò così una storia d'amore durata per ben quarantaquattro anni,. Quando Thea si ammalò di sclerosi multipla, i due vollero sposarsi. Si scambiarono il loro «sì» in Canada, nel 2007. Due anni più tardi Thea morì ed il fisco statunitense chiese ad Edith ben 360 mila dollari di imposte di successione per l'eredità legata alla casa della compagna in cui i due avevano vissuto per anni. Secondo il Defense of Marriage Act, infatti, il loro matrimonio non aveva alcuna valenza.
Ed è così che Edith si è rivolta a dei legali ed ha condotto una lunga battaglia nelle aule dei tribunali che ha portato alla storica decisione della Corte Suprema. A lei va il merito di aver difeso il principio di pari dignità, così minacciato da chi sgomita per sostenere si sentirsi superiori per presunto diritto di nascita. Grazie ad Edith e alla sua perseveranza, oggi il mondo è un posto migliore.
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