Il vergognoso titolo della Verità contro la cattedra conquistata dal plurilaureato Carlo Masi


È facile immaginarsi un Maurizio Belpietro che se ne starà lì con il suo classico sorrisetto beffardo nel compiacersi di come la sua totale assenza di etica gli permetta di fatturare grazie alle sue sue incessanti e violente campagne d'odio. Lui odia praticamente tutti: non sopporta le le donne che denunciano gli stupri, non ama i gay, detesta gli stranieri e non vede di buon occhio chi osava lamentarsi se il suo amato premier (ai tempi suo datore di lavoro) metteva in conto ai cittadini lo stipendio di quella consigliera regionale che la sera si vestiva da suora per cimentarsi in lap dance durante le sue "cene eleganti".
Strenuamente convinto che tutti debbano poter essere deliberatamente insultati e diffamati se lui può trarne un profitto personale, è dalle pagine del suo "quotidiano" che settimanalmente pubblica articoli firmati dai responsabili stampa della Manif pour tous o testi di quella Costanza Miriano che spiega alle donne in che modo devono sottomettersi ai maschi. Il tutto cercando sempre di spergiurare qualunque cosa possa creare isteria e repulsione in lettori selezionati per i loro pregiudizi e per la loro vicinanza all'ultradestra.

L'ultima porcata di Belpietro è un indecente titolo apparso sulla prima pagina de La Verità di oggi. Intenzionato ad attaccare e diffamarne un docente universitario che ha conquistato la sua cattedra grazie a molteplici lauree, titola: "Nuovi insegnanti in cattedra all'Università La Sapienza". Poi, allegando un fotogramma di un film pornografico gay, aggiunge: "Quello di ingegneria è il secondo nella foto".
L'attacco è rivolto a Ruggero Freddi, palesemente marchiato a fuoco dal giornalista perché dal 2004 al 2013 ottenne un enorme successo lavorando come attore pornografico gay. E poco pare importargli se Freddi abbia due lauree e se il suo ciclo di lezioni di Ingegneria sia stato conquistato grazie ai suoi studi: è gay è va attaccato, insultato e denigrato nel nome di quel finto perbenismo che purtroppo pare dilagare in quelle destre che elargiscono condanne morali pur di distogliere l'attenzione dagli scheletro che spesso tengono nascosti nei loro armadi.
E se non ci si indigna per cariche pubbliche assegnate a veline e vallette, si si straccia le vesti se un plurilaureato ottiene una cattedra grazie ai suoi meriti.

Clicca qui per vedere la prima pagina della vergogna.
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