Con la scusa di un presunto "rischio terrorismo", la Turchia censura il festival del cinema LGBT


Continua la repressione delle autorità turche a danno della comunità lgbt. Ad Ankara si sarebbe dovuto svolgere il Pink Life QueerFest, un festival del cinema lgbt dalla portata pressoché locale. Eppure è sostenendo che avrebbe potuto attirare ritorsioni e atti terroristici.che il governatore ha trovato un modo per censurarlo.
Il governatore Mehmet Kılıçlar sostiene che «L’evento è provocatorio e può suscitare reazioni e ritorsioni in Turchia, in una parte della nostra società». In altre parole, pur di trovare una scusa per censurare la comunità lgbt il signor Kılıçlar è pronto a farsi passare per un perfetto incapace che non è in grado di assicurare la sicurezza dei suoi cittadini. Un po' come se un politico invitasse i commercianti a pagare il pizzo perché così nessuno gli brucia il negozio.
Gli organizzazioni notano che «come per i cortei LGBT banditi in modo arbitrario e illegale negli ultimi anni, anche associare la minaccia terroristica alla provocazione contenuta in questi film legittima le persone e le organizzazioni che ritengono la nostra esistenza una minaccia e che diffondono odio sulla nostra comunità».
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