Luca Di Tolve verrà esportato in Spagna per promuovere le "cure" dell'omosessualità


Non passa giorno senza che Riccardo Cascioli se ne esca con un qualche articolo volto ad attaccare i gay, le loro vite e loro famiglie. Questa volta il leader ciellino è tornato ancora una volta a promuovere le "cure" dell'omosessualità promosse da Luca Di Tolve, il sedicente cattolico che vive organizzando seminari in cui promette di trasformare i gay in sciupa-femmine incalliti e che nel suo libro-vergogna racconta senza alcun pentimento di aver volontariamente ed intenzionalmente tentato di contagiare altri ragazzi con l'Hiv.
Nel contesto di un uomo che ha già cercato di indirizzare il suo odio contro i gay in atti che potessero causare morte, è invertendo i ruoli di vittime e carnefici che Cascioli appare pronto a pubblicare un vergognoso articolo dal titolo "Yo fui gay, il libro verità sfida la gaystapo". Il tutto a firma di quel solito Andrea Zambrano che da anni fomenta ogni forma di pregiudizio, di odio e di sospetto contro un preciso gruppo sociale.

Con con toni da propaganda del Ventennio, scrive:

Il titolo è lo stesso dirompente che già in Italia ha ottenuto un successo straordinario, ma anche si è attirato l’ira delle lobby Lgbt: “Ero gay”. Ma la traduzione spagnola è ancora più perentoria: “Yo fui gay” e se si pensa che la Spagna è diventata in pochi anni terra sotto controllo della gaycrazia, c’è da aspettarsi il massimo dell’attenzione da parte delle lobby arcobaleno. E’ anche per questo che l’editore spagnolo del libro autobiografico di Luca Di Tolve ha deciso di non presentarlo in conferenze pubbliche o eventi ad hoc. Soltanto interviste con testate giornalistiche sensibili alla causa della lotta all’omosessualismo e ai mali che sta spargendo nella società con la cultura della genialità omoerotica come fine esclusivo per una dittatura del desiderio che nulla a che fare con uno sguardo umano sulle cose.

Insomma, Di Tolve si sottrarrà a qualunque dibattito civile non preveda la vendita di pregiudizi a chi si dichiara già fieramente omofobo. Ed è sempre cercando di descrivere i gay come persone violente che non permetterebbero a dei poveri cristiani di poter sostenere la supremazia dei loro pruriti sessuali che Andrea Zambrano si spinge sino a promuovere le screditate teorie di Nicolosi, vere e proprie torture psicologiche che risultano causa di numerosi suicidio o altre mortali conseguenze.
Nel vittimismo di un carnefice che si lamenta si come la vittima non taccia durante la violenza perpetrata, l'articolo aggiunge:

I pochi privati contattati in questi gironi per ospitare conferenze o presentazioni hanno gentilmente declinato l’offerta: troppo alto il rischio, troppe poche garanzie di sicurezza. Basterebbe questo per far comprendere che cosa sia diventata in pochi anni la Spagna dalla “cura” Zaptero in poi: una terra dove le libertà hanno smesso di darsi appuntamento.

Zambrano inizia poi a descrivere Di Tolve come «l’ex attivista Arcigay italiano convertitosi a Medjugorie e tornato ad una vita pienamente eterosessuale grazie alle teorie riparative del metodo Nicolosi».
Se in realtà Di Tolve si limitava ad organizzare crociere in collaborazione con la rivista Babilonia e tanto non basta ad essere definito "attivista" a fonte di un impegno finalizzato solo a trovare giovani che se lo portassero a letto, è attaccando le leggi anti-discriminazione approvate in Spagna che il sito ciellino torna a sfoderare il suo vittimismo. Dicono che «in un futuro prossimo, molto prossimo, Di Tolve rischia seriamente di non poter parlare di quella che non è nient’altro che la sua esperienza personale di dolore, speranza, fede e conversione: la legge approntata da Podemos e approdata il mese scorso in Parlamento sulla tutela dei diritti dei gay minaccia davvero di diventare realtà».
Se c'è differenza fra il parlare di n'esperienza personale o l'affiancare Cascioli in comizi pubblici nelle scuole della Brianza al fine di raccontare a dei genitori bigotti che possono tranquillamente cambiare i loro figli se li preferivano eterosessuali, si arriva come sempre alla rivendicazione partitica a sostegno di quell'estrema destra che tanto piace a Cascioli. Dice: «Complice l’astensione del Partido Popular, che sta lentamente lasciando campo libero alle forze di Sinistra nell’imporre una legge liberticida che prevederà anche il ritiro dei libri sgraditi secondo un meccanismo di censura che abbiamo conosciuto sotto altri regimi, in altre epoche storiche. Ma che sta diventando realtà oggi in Spagna».
Buffo che tutto ciò che sia a beneficio degli altri venga proposta come «un'imposizione» mentre i divieti e i distinguo promossi da Cascioli siano spacciati per «libertà religiosa» di chi deve poter ledere la vita altrui pur di compiacer i suoi più perversi pregiudizi.

La "attendibilissima" fonte di tale tesi sarebbe l'editore di Di Tolve. La fantasiosa demonizzazione delle protezioni giuridiche verso le vittime dell'integralismo viene infatti spacciata come tale attraverso chi ha interessi economici diretti dal mercato dell'omofobia:

«Inizialmente il progetto di legge presentato da Podemos prevedeva il "rogo" dei libri giudicati “omofobi” - spiega alla Nuova BQ Carmelo Lopez, redattore della casa editrice Libroslibres che ha acquistato i diritti del libro di Di Tolve e si appresta a promuoverlo in libreria -. Poi, dopo le proteste di molti si è deciso di modificare il testo e di prevedere “soltanto” un ritiro amministrativo operato da una commissione apposita nominata dal governo».

Se ancora una volta ci troviamo dinnanzi all'ipocrisia di un gruppo di fondamentalisti che inneggia al rogo dei libri a Venezia per poi piagnucolare se non si può spacciare falsità scientifica a danno della vita altrui, il tenore del discorso degenera ulteriormente quando aggiungono:

Paura delle lobby gay? «No. Ma sappiamo che in questi ultimi mesi in moltissime regioni spagnole sono uscite leggi locali che consideravano libri come questi omofobi. Si tratta di leggi che proibiscono il dissenso nei confronti dell’omosessualismo e che al momento sono considerate incostituzionali. Ma intanto si fa intimidazione attraverso i grandi mezzi di comunicazione».
Lopez arriva così a descrivere un’escalation che si avvicina sensibilmente alla persecuzione: «Dei vescovi minacciati e denunciati in Italia avete scritto - insiste -, ma ad esempio recentemente una psicologa è stata intimidita perché aiuta gli omosessuali a tornare alla loro identità fisiologica. E’ stata oggetto di campagne di denigrazioni molto pesanti».

Nonostante il libro di Di Tolve contenga falsità provate (dal titolo di Mr Gay mai conquistato a locali che non avevano ancora aperto i battenti nell'epoca in sui lui spergiurava di frequentarli), l'articolo pontifica:

E per la casa editrice che pubblica questa realtà in più c’è l’onere di scendere in campo e sfidare contemporaneamente il potere mediatico e quello politico. Nel nome della verità.

Una "verità" che pare contenga tante bugie a danno della vita e del futuro di migliaia di ragazzi. Ma si sa, nel mondo dell'integralismo cattolico, i gay sono i cattivi a priori. Sono feccia che non tace dinnanzi a quei bravi integralisti che vorrebbero eliminarli dal mondo. E Cascioli, quale massima espressione dell'uomo ariano a cui tutti i bambini devono essere uniformati, sa bene che chi non è come lui dev'essere per forza "sbagliato" perché lui si reputa il più meritevole tra i meritevoli. m ain mezzo a questa montagna di ideologia, resta la realtà di come la paura conferisca potere e di come l'isteria sia un mezzo utilizzato dai regimi di ogni epoca come strumento utile per per soggiogare i bigotti.
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