Ostia. Giornalista di Nemo aggredito ad Ostia mentre indagava sui rapporti tra Spada e CasaPound

La troupe del programma Nemo di Rai Due è stata aggredita ad Ostia mentre stava effettuando un'inchiesta sul cosiddetto “clan Spada”. Il giornalista Daniele Piervincenzi e il suo cameraman sono stati aggrediti da Roberto Spada, fratello del boss Carmine Spada, già condannato a 10 anni di reclusione in primo grado nel giugno 2016 per estorsione aggravata dal metodo mafioso. L'uomo ha rotto il naso al giornalista con una testata, procurandogli una prognosi di 30 giorni.
In quel momento Piervincenzi stava intervistando Spada riguardo all'appoggio offerto a Luca Marsella, candidato di CasaPound alle elezioni per il municipio di Ostia, che domenica scorsa ha ottenuto il 9% deu voti contro l'1,85% delle precedenti elezioni. Diversi giornali hanno osservato come quest'ultima volta i seggi fossero presidiati da membri di CasaPound e amici e componenti della famiglia Spada.
CasaPound ha immediatamente preso le distanze dall'aggressore, dichiarando: «Non è dei nostri». La stessa identica frase che dissero per Casseri, Mancini, Ceniti e altri camerata finiti nei guai, tutti rigorosamente immortalati davanti a bandiere e manifestazioni del partito.
E c'è chi ricorda pure come CasaPound, vicina a questi personaggi ad Ostia, venne dichiarata "benvenuta" al "family day" di Massimo Gandolfini da parte di quel Filippo Savarese che va in giro a dire che lui pretende di poter decidere come debbano essere educati e come debbano vivere i figli degli altri.

Clicca qui per vedere il video dell'aggressione.


Leggi l'articolo completo su Gayburg
Ed ancora:
Palermo, uno studente tredicenne si è tolto la vita. Era vittima di bullismo omofobico
Reggio Emilia, panchina arcobaleno danneggiata con svastiche e messaggi d'odio
Orrore omofobo a Torino. 14enne torturato dal padre perché gay
Nuova aggressione a Milano. Due omofobi picchiano una coppia gay davanti ai dei bambini
Torino, blitz omofobo ad durante una serata di cinema a CasArcobaleno
Fogglia. Picchiato dal padre perché gay