Indonesia. Fallisce l'iniziativa integralista per la criminalizzazione dei rapporti sessuali al di fuori del matrimonio


Con 5 voti contrari e 4 favorevoli, la Corte costituzionale indonesiana ha respinto in stretta misura la petizione presentata dagli integralisti religiosi della Family Love Alliance in cui si chiedeva la criminalizzazione di qualunque relazione sessuale avesse luogo al di fuori del matrimonio. Indirettamente, dunque, avrebbero criminalizzato anche l'omosessualità dato che in Indonesia non esiste il matrimonio egualitario.
I gruppi per la difesa dei diritti umani temevano che la norma potesse comportare un aumento della persecuzione dai gay indonesiani, arrestati a centinaia attraverso una serie di raid ben pubblicizzati dal governo. Solamente giovedì scorso, otto uomini arrestati durante quelle incursioni sono stati condannati a due anni e sei mesi di prigione. Altri due uomini saranno processati e presumibilmente condannati in un processo separato.
La decisione della Corte ha rappresentanto una sorpresa sia per gli attivisti per i diritti che per i conservatori, radunatesi in un tribunale di Jakarta per ascoltare la sentenza.
I conservatori sostenevano che l'attuale divieto all'adulterio, risalente al periodo coloniale indonesiano, avesse bisogno di un aggiornamento perché non rifletteva più i valori di una popolazione che dicono sia più devota: «Queste sono leggi create dagli olandesi, ma non corrispondono alla nostra situazione attuale», ha dichiarato Bagus Riyono della Family Love Alliance.
Negli ultimi anni l'Indonesia ha subito un brusco spostamento verso destra a causa di un acquisito di influenza nella sfera politica da parte dei gruppi islamici conservatori.
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