La De Mari ostenta i suoi premi letterari, ma il suo nome non compare nelle liste dei vincitori


Silvana De Mari è conosciuta soprattutto per il suo aggirarsi in chiese e oratori al fine di sostenere che Dio provi un profondo odio contro gay e stranieri. Ha raccontato a Belpietro che lei vorrebbe obbligare tutti i maschi maggiorenni che vivono nell'italica Patria ad impugnare fucili con cui sterminare l'infedele, dicendosi pronta ad «una guerra» contro chiunque osi avere idee diverse dalle sue.
Spiega che nei suoi libri per bambini sia solita tentare di raccontare alla fanciulle che il loro ruolo "da femmina" le costringa a restare ferme in attesa che un qualche maschio le salvi, spergiurando che la Madonna avrebbe sposato Giuseppe solo perché con la sua ascia di falegname avrebbe potuto uccidere chiunque le si avvicinasse.
Nega l'esistenza dell'omosessualità e con l'associazione guidata dal segretario di Adinolfi giura che andrà in tribunale a presentare «inconfutabili evidenze scientifiche» del fatto che l'omosessualità non esita, che l'Oms sia in errore a sancirla come una naturale variante della sessualità umana e che ogni cittadino italiano debba poter decidere di non finanziare le lotte sociali a vantaggio delle minoranze a lei sgradite.

La sua pagina su Wikipedia racconta che la signora sarebbe anche una «scrittrice di successo» e che il suo "capolavoro" sulla sottomissione delle bambine ai maschi sarebbe stato insignito di innumerevoli premi. In particolare racconta che «L'Ultimo elfo vince in Francia Le Prix Imaginaire 2005, e negli USA il premio American Library Association 2006».
Peccato che l'asserzione sia falsa. Nel 2006 la signora de Mari non ha vinto alcun premio assegnato dalla American Library Association, risultando una mera segnalazione nell'edizione 2017 che fu vinta da "The Pull of the Ocean" del francese Jean-Claude Mourlevat. E non va meglio con Le Prix Imaginaire, dove i vincitori del 2005 furono Andreas Eschbach, Paul Di Filippo ed Eric Henriet.

Ci sarebbe da domandarsi se quella mistificazione non faccia parte dei numerosi tentativi di alterazione della realtà che spopolano tra la sua gente. Se è lei stessa a vantare quei fantomatici premi letterari, la sua pagina di Wikipedia è stata alterata più volte da persone che hanno cercato di cancellare qualunque controversia la riguardasse, spesso sostenendo che i virgolettati delle sue frasi «non corrispondono alle dichiarazioni e al pensiero della Dottoressa de Mari. Pertanto, non essendo veritiere, bisogna eliminarle». Se l'abuso delle maiuscole quale modalità di esaltazione della integralista lascia comprendere facilmente quale possa essere la matrice di quella censura, abbastanza grave è come Wikipedia sostenga si sia dinnanzi ad atti di «»vandalismo» a fronte di utenti che hanno aggiunto virgolettati testuali che po tesso rendere maggiormente comprensibile quale sia la presunta "attendibilità" delle sue dichiarazioni. Nel caso specifico, si osservava come:

La dottoressa De Mari suole rilasciare dichiarazioni avventurandosi in campi disciplinari sui quali ha scarsa competenza scientifica. Il 5 Maggio 2017 al convegno organizzato a Verona da ProVita, dal titolo “Riemergere dall’abisso: andata e ritorno dall’inferno di una vita tra sesso, droghe, sfruttamento, business, dark room” parlando di riscaldamento globale dichiara 1:55:04 “Mi ricordo perfettamente che le calotte polari son già state sciolte. Se non fossero state sciolte Erik Il Rosso non arrivava in Groenlandia che era verde e si chiamava Greenland. Poi nel 1600 seconda piccolo glaciazione, addirittura pattinano sul Tamigi, la Groenlandia resta isolate dalla Danimarca perché è di nuovo ghiacciato il mare e quindi muoiono tutti”.

In mezzo a decine di modifiche giornaliere e a costanti tentativi di censura delle informazioni, l'impressione che è che la manipolazione dell'informazione a sostegno di una ideologia siano ormai parte integrante della propaganda di un certo movimento politico. Quello stesso movimento che esiste solo perché i social network non verificano alcuna informazione e rendono possibile la creazione di isterie di massa basate sulle falsità create a tavolino da un piccolo gruppo di integralisti senza scrupoli.

Quanto accaduto non appare nulla di nuovo a fronte di quel Mario Adinolfi che già nel 2007 venne criticato da un Aldo Grasso per essersi scritto da solo la sua biografia su Wikipedia. In quel caso l'integralista si auto-nominò «una firma autorevole del mondo cattolico» e si auto-incensò proclamandosi una «voce controversa del giornalismo ed esponente in vista della blogosfera italiana».
Giocando con i numeri, sostenne pure che lo 0,1% conquistato dal partito da lui fondato in quegli anni sarebbe stato «decisivo al secondo turno per l'elezione di Walter Veltroni». Ed ancora, è proclamandosi rappresentanza di numeri tutt'altro che provati che lo si trovava pronto a spergiurare che «fonda l'associazione per il partito democratico Generazione U, animata da centinaia di blogger under 40 di centrosinistra, di cui viene nominato coordinatore nazionale».
Una sua fan chiede sia certificato enciclopedicamente che si tratterebbe di «uomo carismatico e sexy» mentre c'è chi la rassicura sul fatto che «Adinolfi non perde un colpo per autopromuoversi su Wikipedia» e che quindi probabilmente si sarebbe proclamato ben presto sex symbol d'Italia. Ed intanto c'è chi segnala come i riferimento che lo vedono coinvolto nello scandalo "Madoff de noialtri" sia stato più volte cancellato di nascosto.
5 commenti