Odio integralista. Il partito di Adinolfi paragona i figli di Cristiano Ronaldo a dei cuccioli di cane


Massimiliano Amato è il fratello di Gianfranco Amato, dipendente pubblico pagato con i soldi delle nostre tasse, dirigente del partito di Adinolfi, tesoriere dei Giuristi per la vita e proprietario dei siti a marchio dell'avvocato che dice di essere stato nominato "generale" dalla Madonna in parsona. L'uomo appare non sono uno tra i più feroci ideologi dell'integralismo cattolico, ma l'emblema di come l'insulto paia l'unico linguaggio di cui siano capaci. Ed è così che sulla sua pagina Facebook, scrive:

Cristiano Ronaldo riceve come voto dalle riviste patinate che vanno fortissime in questi giorni sotto l'ombrellone un bel 9. Motivo di un voto così alto?: Semplice, perché e' un "fuoriclasse" sia sul campo che fuori, nella vita, perché ha acquistato 3 figli e manco fossero cuccioli di cane li sta crescendo da solo.... Quanto e' bravo il campioncino, ama così tanto i suoi "cuccioli" che non li vuole dividere con nessuno, un amore così forte non può che fargli meritare un bel 9! Proprio da padrone....Pardon, padre modello...

Interessante è come il fondamentalista parli di «padroni» anche se poi sponsorizza quel Mario Adinolfi che va in giro a dichiarare che lui pensa di avere il pieno diritto di poter decidere che sua figlia debba essere indottrinata ad avere le sue stesse idee, così come specifica dovrà obbedire al volere di vederla necessariamente eterosessuale, sedicente cristiana e rigorosamente sottomessa ad un maschio che dovrà ingravidarla il prima possibile senza mai usare i preservativi durante i loro rapporti sessuali. Insomma, vere e proprie pretese che annullano la libertà personale e che assomigliano da una forma di schiavitù.
Ovviamente Amato pare mentire anche sul fatto che Ronaldo abbia avuto quei figli da solo nonostante la conca ci racconti che le abbia avute insieme alla sua compagna, ma dato che il fondamento della propaganda è il tentativo di creare odio ad ogni costo, ecco che si mente senza ritegno.
Sinceramente si sarebbe anche da interrogarsi su quale profonda ferita possa tramutare questi personaggi in diffamatori seriali che trascorrono le loro intere giornate ad ostentare il loro odio verso il prossimo, spesso ricorrendo ad un linguaggio sufficientemente violento da spinare i loro seguaci a non temere di dare libero sfogo al loro odio verso quei bambini. In fondo, quale mente sana potrebbe pensare di paragonare dei bambini a dei cuccioli di cane? Probabilmente nessuna, eppure è un paragone che spopola tra chi marcia agli ordini del "generale".
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