Palo del Colle, disattese le promesse del parroco. Si è parlato contro gay e migranti al comizio di Amato


Si è tenuto alla presenza della Digis, dunque a spese dei contribuenti, il comizio xenofobo ed omofobo organizzato dalla parrocchia di Palo del Colle con Giuseppe Povia e Gianfranco Amato. E se don Pasquale Amoruoso cercò di respingere le polemiche asserendo che «non parleremo di omosessualità, non parleremo di gay, ma solo della teoria gender», la sua promessa è stata prontamente disattesa. Anzi, il prelato si è messo pure a ballare come una cubista sulle note delle canzoni dedicate ai gay che devono "guarire" dalla loro omosessualità o contro quei migranti che Povia vorrebbe se ne morissero senza disturbare. Ed ovviamente Amato se n'è uscito anche con il suo solito sostenere che «entro il 2050 gli immigrati avranno sostituito gli italiani». Spergiura pure che a suo nipote la scuola avrebbe raccontato che ci sarà «un passaggio di consegne tra italiani e immigrati».
Immancabile è stato un ricorso al bigottimo religioso, con il solito sostenere che «la grande marcia della distruzione intellettuale proseguirà. Tutto sarà negato. Tutto diventerà un credo. Sarà una posizione ragionevole negare le pietre della strada; diventerà un dogma religioso riaffermarle. E una tesi razionale quella che ci vuole tutti immersi in un sogno; sarà una forma assennata di misticismo asserire che siamo tutti svegli. Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro».
Non stupisce dunque perché a sedere in prima fila ci fissero i rappresentanti locali di Noi con Salvini e di Casa Pound.
Tra le messe in scena più patetiche figura la telefonata in diretta di Povia alla sua mamma, raccontando che lei e suo padre starebbero assieme da 50 anni perché eterosessuali. L'evidente tentativo era quello di strizzare l'occhio al divieto al divorzio promosso dal partito di Adinolfi, nonostante il loro leader racconti che la sua seconda moglie si sarebbe invaghita di lui vedendolo in tv. I due avrebbero dunque avuto un rapporto extraconiugale in attess che l'integralista lasciasse la moglie sposata in chiesa perché «mi ero innamorato di un'altra donna». E nonostante il suo ostentato odio per chi ha introdotto il divorzio farebbe pensare che lui avrebbe voluto obbligare la sua prima moglie a dover star con lui contro la sua volontà, è prendendo per buone le sue affermazioni dovremmo immaginare si sia sposato in un tempio del gioco d'azzardo, peraltro in una evidente violazione di quei dogmi religiosi vorrebbero fossi imposti con la forza agli altri, mediante libertà e scelte che vorrebbe siano negate al prossimo. Ma forse la ragione e la coerenza non interessavano da chi era lì solo perché il loro parroco aveva promesso di benedire ogni atteggiamento xenofobo, omofobo ed intollerante potessero nutrire.
Amato non ha risparmiato neanche i bambini, mostrando la fotografia del figlio di Nichi Vendola, ex presidente della Regione Puglia, e sentenziando: «La famiglia non è questo».
Intanto gli slogan della nuova destra neofascista sono risuonati tra le mura parrocchiali, dinnanzi a persone ingannate dalla falsa promessa che «stasera non parleremo di omosessuali». Eppure di omosessualità si è parlato, con un parroco che recitava a memoria ogni singola parola di Luca era gay" manco fosse il rosario (così come osserva anche Il Fatto Quotidiano).
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