Salvini si allinea a Forza Nuova nel chiedere la depenalizzazione dell'ideologia nazifascista finalizzata all'incitazione alla violenza


«Non avrò niente a che fare con gli skinheads, né con Forza Nuova né con Casa Pound». È quanto dichiarato da Matteo Salvini dopo il blitz del partito neofascista nel cortile del quotidiano La Repubblica. Precedente aveva cercato di sminuire il blitz di un gruppo di skinhead a Como.
Nonostante quelle affermazioni, pare però difficile non osservare come di punti di contatto tra Lega Nord e neofascisti ce ne siano davvero tanti. L'intera politica di Salvini si basa proprio sull'aggressione ad interi gruppi sociali e sulla promessa di profitti personali basati sulla discriminazione altrui. Come Forza Nuova anche lui ha alleanze in Russia (tanto negate quanto evidenti) e vive con il suo cavalcare qualunque sentimento d'odio gli capiti a tiro, spesso suggerendo soluzioni semplicistiche a tematiche complesse. Ha fatto del populismo la sua bandiera, ha cavalcato qualunque intolleranza potesse portarli a sostenere che i membri di una fantomatica "razza padana" abbiano diritto di ritenersi superiori agli altri in virtù di un presunto diritto di nascita. Gay, migranti, bambini con genitori stranieri o malati terminali a cui la sua Cappellini voleva imporre atroci sofferenze sono solo alcune delle sue vittime, a cui si somma anche un degrado culturale fatto da una politica che ha sostituito le argomentazioni con gli insulti e che insegna ai nostri giovani che si possono fare soldi soldi facile giocando a fare gli haters.
Eppure pare convinto di poter negare l'evidenza anche mentre promette che lui depenalizzerà l'odio e catalogherà come «lecita opinione» ogni forma di razzismo e di persecuzione di interi gruppi sociali. Attraverso Twitter, scrive:



Non pare un caso che la sua richiesta coincida esattamente con le priorità di Fiore:



L'ipocrisia pare evidente dinnanzi ad un uomo che sostiene che il riconoscimento dei diritti delle minoranze non sia una priorità, ma poi indichi nell'eliminazione di ogni loro tutela giuridica la sua principale priorità. Buffo, perché lui non avrebbe certo perso tempo a dire che mentre c'è chi non ha lavoro c'è chi spreca tempo a scagionare i neofascisti. Ma evidentemente non tutti i suoi fini paiono coerenti con i suoi proclami, altrimenti non potrebbe certo pensare che la massima priorità degli italiani sia quella di potersi liberamente esibire in saluti fascisti o quella di assicurarsi che la persecuzione di interi gruppi sociali possa restare impunita.

La legge 25 giugno 1993, n. 205 è una norma della Repubblica Italiana che sanziona e condanna gesti, azioni e slogan legati all'ideologia nazifascista, e aventi per scopo l'incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali. La legge punisce anche l'utilizzo di simbologie legate a suddetti movimenti politici. Ora sappiamo che per Salvini l'incitamento alla violenza sarebbe una «idea» che dovrebbe essere doveroso poter spergiurare il falso nel raccontare per profitto che che gli stranieri poterebbero malattie, che i gay "omosessualizzerebbro" i bambini o che le donne meritino di essere rappresentate come bambole gonfiabili sui palchi dei suoi convegni.
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