Adinolfi attacca il comitato di Gandolfini, definendolo una «mafia del mondo cattolico»


Continua la lite tra Mario Adinolfi e il comitato omofobo di Gandolfini, evidentemente ritenuto una minaccia all'abuso dell'odio come strumento per ottenere quella poltrona che cerca inutilmente di conquistare da ormai 18 anni.
In uno dei suoi soliti scriveproclami infarciti di odio, l'integralista attacca Simone Pollon con quel solito atteggiarsi da buon samaritano che si reputa così tanto "cristiano" da perdonare le persone che osano pensare che lui non sia il nuovo Messia inviato da Dio per sovvertire il messaggio d'amore di Gesù e sostituirlo con una sanguinaria promozione dell'odio. Scrive Adinolfi:

Oggi Simone Pillon ha posto con molto veleno al mio amico Mauro Rotunno la domanda “come campa il leader del Pdf”, mostrando un qualche nervosismo. Mi viene da augurargli un buon 2018 e spero sinceramente che ritrovi pace. 

Infarcendo di insulti ogni singola frase, aggiunge poi:

Mi è più facile con l’avvocato bilioso a cui ricordo che io sono iscritto all’Ordine dei Giornalisti da 27 anni, da 21 all’elenco professionisti. Ho versato tanti di quei soldi alla previdenza e per tanti di quegli anni che sono più vicino alla pensione che all’inizio della mia carriera avvenuto a 18 anni. Sono stato fortunato (forse anche un poco bravo) e sono diventato dieci anni fa un volto noto televisivo conducendo la prima serata su Mtv, da cui è originata una carriera televisiva che mi rende uno dei 5 giornalisti italiani nati dopo il 1970 che per strada la gente riconosce con il nome e il cognome. Il che mi ha permesso di scrivere libri che hanno venduto molto, di condurre trasmissioni radiofoniche e televisive, di lavorare per tutte le reti pubbliche e private fino ad oggi, di arrivare in Parlamento, persino di sedermi due volte al tavolo finale del World Poker Tour e di incassare da quel mio “hobby” qualche centinaio di migliaia di euro. Potevo decidere di fare il “ricco” e di fregarmene. Invece tutto quanto ho lo metto nella causa prolife della vita e della famiglia, perché sono fortunato e non so vivere senza restituire. 

Sostenuto che lui sia il più bravo, il più bello e il più intelligente, sostiene pure che lui sia l'unico uomo al mondo che può imporre una politica integralista:

Quando quella causa si è rivelata politicamente inefficace, nonostante la commovente mobilitazione dei Family Day, ho messo ogni risorsa fisica e anche economica nella costruzione del Popolo della Famiglia. Per alcune mafie anche del mondo “cattolico”, è stato uno sgarro imperdonabile, si erano già tutti venduti. Con ostinazione abbiamo lavorato a testa bassa e ora siamo un popolo forte e visibile. L’onta dell’ingiuria è il minimo che ci possa accadere e sono lieto di fare da parafulmine per tutti i miei fratelli. Il “divorziato risposato a Las Vegas” mette la faccia per tutti (a chi pure ieri chiamava Silvia e me “pubblico scandalo” ricordo non tanto San Paolo che era assassino di cristiani, quanto Donald Trump sposato tre volte mentre Clinton e Obama una volta sola, oppure Renzi e Gentiloni sposati una volta sola mentre Berlusconi, Salvini e Meloni tutti irregolari... Satana opera con il paravento delle formalità).

L'integralista afferma così che quella di Gandolfini sarebbe una «mafia del mondo cattolico», attribuendo alla fedeltà coniugale di Renzi e di Obama un'origine satanica sopo aver assolto le molteplici famiglie collezionati da lui e da altri integralisti.
E chissà, forse quando Adinolfi etichetta il suo secondo matrimonio come un "pubblico scandalo", forse farebbe bene a ricordarsi che è proprio lui a definirlo tale dato che la gente contro cui combatte è quella che riconosce il diritto di poter compiere le proprie scelte senza subire quelle "condanne morali" che lui tanto ama elargire.
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