Dicono di voler "difendere i bambini", ma poi dimenticano i 3,5 milioni di bambini rifugiati che non vanno a scuola


Personaggi come Mario Adinolfi o Massimo Gandolfini dicono che per "difendere i bambini" sia necessario negar loro una sana educazione sessuale o impedire possano sposare la persona amata se non si tratta di una donna disponibile alla procreazione.
Non passa giorno senza che la loro propaganda non faccia leva sui bambini, anche se quei bambini paiono non interessargli troppo se figli di stranieri. Stando ai dati emersi dal rapporto dell’UNHCR Left Behind, nel corso dell’ultimo anno accademico, oltre 3,5 milioni di bambini rifugiati in tutto il mondo non hanno avuto la possibilità di andare a scuola. Di questi, 1,5 milioni non hanno frequentato la scuola primaria e 2 milioni la scuola secondaria. E se nel mondo oltre il 90% dei bambini frequenta la scuola primaria, per i bambini rifugiati la percentuale si abbassa a quota 61%, mentre nei paesi a basso reddito si riduce ulteriormente fino ad arrivare al 50%. Un divario che diventa ancora più ampio quando i bambini crescono. Infatti, se in tutto il mondo l’istruzione superiore si attesta al 36%, per i ragazzi rifugiati la percentuale rimane drammaticamente ferma all'uno per cento. Eppure, per la sopravvivenza di un bambino rifugiato, la scuola non è meno importante di una tenda dove dormire, del cibo o delle cure mediche.
Dati drammatici, ma che non paiono scuotere le coscienze id quei sedicenti "cattolici" che si ricordano dei bambini solo quando tentano di rivendicare il loro presunto "diritto" a poterli indottrinare ad essere un'ombra del loro pensiero, attraverso il divieto a qualunque forma di informazione possa mettere in dubbio i loro dogmi o le pretese che avanzano sull'imporre scelte sulle loro vite.

Per quanto riguarda quei bambini dimenticati, va segnalata la campagna #mettiamocelointesta promossa dall'UNHCR per contrastare le conseguenze devastanti della mancanza di istruzione nella vita di un bambino rifugiato e l’impatto decisivo che la scuola può avere per il suo futuro. Fino al 28 gennaio si potrà contribuire alla campagna con un sms o chiamata al 45516.
Per l’UNHCR l’istruzione è parte integrante della risposta umanitaria alle più gravi emergenze internazionali. E poiché l’esilio di milioni di rifugiati può durare decenni, l’obiettivo dell’UNHCR è di poter assicurare ai bambini rifugiati un’istruzione di qualità per tutta la loro vita scolastica e per farlo ha bisogno del sostegno di tutti.
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