Estremismi e nuovi fascismi


Umberto Eco sottolineava come «il fascismo cresce sfruttando la naturale paura della differenza. Il primo appello di un movimento fascista è contro gli intrusi. Ogni fascismo è dunque razzista per definizione».
Tale tesi ci porterebbe ad osservare che un partito omofobo come quello di Mario Adinolfi sia necessariamente espressione di un nuovo fascismo che cavalca la paura dei gay, così come la Lega di Salvini sarebbe un fascismo che mette a frutto la paura verso chi è nato sotto un altro campanile. Ci si barrica nei propri orticelli, spesso insultando pure il nome di Dio quale giustificazione al proprio odio verso l'altro. In fondo il fatturato di sedicenti siti cattolici si basa proprio su questo: promettere giustificazioni divine a forme d'odio decisamente anticristiane.
In tale sconsolante quadro, diventano ancor più gravi le frasi inneggianti alla «razza bianca» che sono state pronunciate dal candidato leghista alla presidenza di Regione Lombardia, l'uomo che le destre indicano come il degno erede di un Maroni che organizzava convegni anti-gay o di una Cappellini che cercava viabilità politica cavalcando la sofferenza di un neonato inglese. E per quanto lui abbia cercato di ritrattarle parlando di «un lapsus», è sui social network che la sua gente ha risfoderato sghiaccianti slogan contro «il meticciato» quale minaccia alla "purezza della razza". La loro tesi è che l'assenza di intolleranza ci renderebbe «senza storia» e «senza origini», asserendo pure che «i razzisti sono ribelli che non voglio partecipare al meticciato».
Parole aberranti che paiono però molto apprezzate negli ambienti di estrema destra, al punto che alcuni personaggi sembrano voler fare a gara per impadronirsene. Ne è uno squallido esempio quel Mario Adinolfi che ha cercato di condire la sua omofobia con il razzismo, arrivando persone a fare propri slogan slogan come quel «basta invasione» coniato da Salvini.
Pur nella tragicomicità di un candidato integralista che su Facebook risponde stizzito a chi gli chiede quale sia la sua politica sull'immigrazione (la sua tesi è che l'elettore medio dovrebbe «fare lo sforzo» di comprare il suo libro al posto di chiedere spiegazioni che non sono finalizzate al suo profitto economico), è da pelle d'oca quella sua costante aggressione ai bambini. Da buon sedicente cristiano, dice che non potrà esserci futuro per loro se hanno avuto la sfortuna di nascere dalla parte sbagliata del pianeta, così come la sua crociata contro lo ius soli garantirà la privazione di pari diritti civili per chi nasce in Italia da genitori che potrebbero avere una religione diversa da lui. Se poi ci aggiungiamo quegli adolescenti che lui vorrebbe fossero "curati" o colpevolizzati in virtù del loro orientamento sessuale e quelle famiglie che invita a non accettare figli che abbiano una identità di genere a lui sgradita, ne concludiamo che a farne le spese siano sempre ed immancabilmente i più indifesi. Ma in fondo perché mai non dovrebbe sacrificare vite umane se se ne può trarre profitto economico e può sognare di conquistare pure quella poltrona che cerca di raggiungere da decenni?
1 commento