Il sindaco di Amatrice mette a frutto il terremoto e punta alla Regione Lazio


Sembra proprio che il sindaco di Amatrice abbia trovato un modo per sfruttare la popolarità mediatica ottenuta con il terremoto, mettendolo a frutto per un profitto personale. Sergio Pirozzi ha infatti annunciato la sua candidatura alla presidenza della Regione Lazio.
La sua candidatura preoccupa le destre e Berlusconi, preoccupati di come potrebbe sottrargli i voti degli estremisti. Il sindaco, infatti, si dichiara a favore della «visione del paese sociale» di Benito Mussolini.
Dicendosi contrario al matrimonio egualitario, non nasconde i suoi pregiudizi nel parlare di unioni gay dicendo che «spesse volte la celebrazione di questi matrimoni è stato solo un modo per apparire e non una reale comprensione e aiuto di un mondo che è stato discriminato per tanti anni e non è stato giusto». Poi, dicendo che i gay dovrebbero nascondersi per non infastidire chi li odia, aggiunge: «Io sono contro le sfilate. Penso che il proprio amore e la propria sessualità vada vissuta con il proprio compagno».
Immancabile è il suo sostenere che se i suoi figli cercano sia mamma e papà, allora significa che due mamme o due papà non potrebbero mai essere buoni genitori. Rispondendo ad una domanda di Klaus Davi, afferma pure che le adozioni da parte di gay vengono da lui ritenute «una violenza psicologica».
Cambiando discorso, il candidato ha anche bollato come «una buffonata» il caso degli abusi sessuali. La sua teoria è che «chi ha i cogliones, che sia uomo o donna, ha il dovere di denunciarlo subito». Per proprietà transitiva, chi non ne ha il coraggio, a suo dire dovrebbe poi tacere per sempre.
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