Vietato dissentire. Arcilesbica accusa di maschilismo chiunque obietti alla loro crociata contro l'autodeterminazione


Ormai pare proprio che Arcilesbica sia diventata la brutta fotocopia di Adinolfi. Se il leader integralista ama fare vittimismo e ama raccontare che lui si sente perseguitato «perché cristiano», dinnanzi alle critiche anche loro si mettono a frignare che sentono perseguitate «perché donne».
Eppure non serve particolare acume per comprendere che Adinolfi viene criticato perché invita i genitori a ricorrere a fantomatiche "terapie" che potrebbero spingere al suicidio i loro figli o perché si batte contro il riconoscimento delle famiglie a lui sgradite. Il fatto che lui si dichiari opinabilmente cristiano è un fatto marginale, al massimo un'offesa ai veri cristiani che rischiano di essere accomunati con un tizio che rinnega Gesù Cristo con il suo stile di vita anticristiano e con le sue tendenze omofobiche. E lo stesso vale per quell'Arcilebica che pare cercare facile vittimismo a danno delle donne.
Nei giorni scorsi il gruppo radicale ha lanciato una campagna politica volta a chiedere «di non votare» qualunque partito non voglia vietare alle donne di poter gestire il proprio utero. E dinnanzi a chi criticava posizioni così integraliste, l'associazione ha risposto:

Complimenti per il senso democratico. Le idee diverse vanno bene solo quando sono le vostre. Se le donne si azzardano a pensare in modo differente dalla massa la soluzione è chiederne la cacciata. Metodi che ricordano qualcosa. Non siete d'accordo, pazienza...

In altre parole, chi ha opinioni diverse dalle loro sarebbero un lurido nazista che non rispetta democraticamente chi vuole imporre dei limiti che vietino ogni scelta contraria al loro volere. E in questa agghiacciante rivendicazione, patetico è il loro vittimismo nel ribattere a contestazioni sulle idee con riferimenti al loro essere donne. Un ricorso all'insensata accusa di maschilismo che appare come un atto che insulta e sminuisceo chi è davvero vittima di discriminazione di genere. Tant'è che è a quel messaggio che una donna come Monica Curinnà non ha esitato a rispondere: «Orgogliosa di non rappresentarvi».
Ora cercheranno di dirci che anche la senatrice sia cattiva solo perché loro sono delle povere donne indifese?

Curioso è anche come a lanciare accuse di nazismo sia quell'organizzazione che chiede di vietare per legge l'accesso agli ormoni alle persone transgender minorenni, sognando un intervento di forza che si imponga contro la vita altrui. E tutto questo perché temo che le persone transgender possano "rubare" il loro essere donne e le loro rivendicazioni sul fatto che la maternità debba essere riservata solo a chi ha un'utero dalla nascita. Il tutto lodando quelle famiglie in cui ci sono due mamme, in una ideologia che le porta ad ambire ad un mondo in cui i maschi servano solo a produrre sperma a beneficio di famiglie composte da sole donne.

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