Andrea De Felice e gli impegni di Lombardia Progressista per la lotta alle discriminazioni e il riconoscimento dei diritti


Andrea De Felice, candidato come consigliere regionale di Lombardia Progressista della circoscrizione di Varese, è stato tra i primi a sottoscrivere il documento politico redatto da Arcigay Varese ed è promotore di una serie di iniziative volte a riconoscere i diritti della comunità lgbt.
Pur senza l'ambizione di voler creare una piattaforma strutturata ed articolata come quella predisposta da Arcigay, ritenendo utile dar visibilità ai candidati che si battono per i diritti delle minoranze riproponiamo di seguito i punti del suo impegno riguardo i diritti lgbt e alle discriminazioni. La trascrizione è integrale:


Lo scrittore Roberto Escobar in “Metamorfosi della paura” affermava:

lo straniero si è fatto interno, dunque, è insieme, vicino e lontano. […] Da dove viene il pericolo dello straniero interno […] se non dal fatto che è insieme non-Noi e Noi, dentro e fuori, vicino e lontano? […] È abbastanza vicino perché in lui, anzi in esso si veda come in uno specchio, scandalosamente tentatore, il riflesso del nostro stesso desiderio di tradire, di sottrarci ai costi dell’uno, di ritirarci in cantina a mangiare, bere, amare e starcene tranquilli. […] Non dalle nostre cantine, ora, vediamo venire la minaccia che la città ceda all’assedio, ma dalle sue: essendo pericoloso, ovviamente dobbiamo perseguitarlo; dovendo perseguitarlo, ovviamente dobbiamo odiarlo.

Ecco. Escobar utilizza queste parole in riferimento alla minaccia dello straniero che dall’esterno arriva tra noi. Tuttavia, se pensiamo ai mesi precedenti e successivi all’approvazione delle unioni civili, vediamo come queste parole calzino a pennello anche nei confronti della comunità LGBT. Vista dal centro-destra e dalle frange più estremiste come lo straniero a cui fa riferimento Escobar.
Oggi giorno la mia impressione è che molti rappresentati delle Istituzioni non sappiano più in cosa consiste il loro ruolo. Nel senso che si preferisce fomentare violenza e odio verso quelle minoranze che non fanno altro che esistere. Ai rappresentati delle Istituzioni questo fa comodo perché parlando alla parte razzista e xenofoba di ogni individuo questo permette loro di guadagnare consenso e voti, senza pensare alle conseguenze che questo odio può portare. Non ci può aspettare che i cittadini si comportino da bravi cittadini se i primi a comportarsi in maniera abominevole sono i nostri stessi rappresentati. Occorre anche da questo punto di vista più senso di responsabilità, in quanto le parole possono essere delle armi pericolose. Specie se usate a sproposito.

FAMILY DAY E SPORTELLO ANTI- GENDER
Oggi si assiste a numerosi casi di discriminazioni e violenze verso la comunità LGBT, questo a causa soprattutto dello scarso interesse (a volte anche vera e propria opposizione) da parte delle Istituzioni. Istituzioni che hanno il compito di tutelare e migliorare la vita di TUTTI i cittadini.
In questo senso, il centro-destra ha fatto molto poco. Anzi si potrebbe dire che abbia alimentato questa concezione di anormalità verso chi in realtà è perfettamente normale, rendendosi automaticamente complice di quei cattolici estremisti che professano l’odio verso il “diverso”. Basti pensare semplicemente alla famosa scritta “family day” sul Pirellone oppure alla linea anti gender. Tutto questo non solo ha minato la credibilità di un Istituzione quale il governo regionale, ma ha anche dato la possibilità a chi discrimina di sentirsi dalla parte del giusto. È la società stessa a giovarne se TUTTI i cittadini percepiscono le Istituzioni al loro fianco.

DIRITTI
Una società in cui non tutti i cittadini hanno gli stessi diritti è una società che afferma apertamente che ci sono cittadini A e cittadini B. I rappresentati delle Istituzioni sono chiamati ad un compito difficile, ovvero tutelare e far si che ogni cittadino si riconosca nella società in cui vive. E non è attraverso le discriminazioni che può avvenire ciò, ma attraverso un piano ben organizzato affinché si insegni che la paura del diverso è infondata.
Come candidato di Lombardia Progressista, sono favorevole ad ogni politica che vada in questa direzione. Iniziando quindi a sostenere e ad organizzare, attraverso le varie associazioni, degli incontri e ore di insegnamento sulla lotta alle discriminazioni in ogni scuola o luogo di ritrovo (sia giovanili che per adulti). Non che anche, come sostenuto da Arcigay Varese, uno sportello online per segnalazione discriminazioni nelle scuole e piani di lotta al bullismo omo-bi-lesbo-transfobico
È importante che le Istituzioni facciano un passo deciso in questa direzione.

MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI
In Italia si parla poco e nulla di malattie sessuali, questo perché forse è ancora un tema un po’ tabù o perché si crede che riguardi solo una stretta minoranza di persone. In realtà è una questione importante che ha a che vedere tutti i cittadini. In Italia, secondo l'Istituto Superiore di Sanità, negli ultimi anni i casi di MTS sono aumentati, passando dai circa 3500 del 2006 ai circa 6500 del 2013. Un aumento registrato soprattutto tra i maschi (Repubblica 2017). Questo cosa significa? Significa che le Istituzioni si devono occupare di questo tema in maniera decisa.
La questione delle MTS non è solo legata all’HIV, ma anche a malattie come sifilide, gonorrea e tante altre. Quindi occorre che le Istituzioni tornino a occuparsi anche di questo, perché una società più consapevole è anche una società più matura.
Sono favorevole ad una campagna vera e propria campagna di sensibilizzazione sul tema delle malattie e del sesso, sia per i giovani quanto gli adulti. E alla riapertura del centro MTS a Varese (chiesto dall’Arcigay di Varese) che fino allo scorso anno era operativo.
Non è ignorando l’esistenza delle malattie sessuali che le si può sconfiggere.

ADESIONE RETE READY
L’obiettivo della Rete è di individuare e diffondere politiche di inclusione sociale per le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e transgender realizzate dalle pubbliche amministrazioni a livello locale, contribuire alla diffusione delle best practices su tutto il territorio nazionale e supportare le pubbliche amministrazioni nella realizzazione di attività rivolte alla promozione e al riconoscimento dei diritti delle persone LGBT. Dunque, naturalmente, sostengo con decisione l’ingresso della regione Lombardia nella rete READY.

PATROCINIO REGIONALE PRIDE
Non ho mai partecipato ad eventi del genere, tuttavia questo non significa che la regione non dovrebbe appoggiare iniziative simili. Iniziative come queste servono a promuovere una società più inclusiva. Dimostrano che le Istituzioni ci sono e che non hanno paura di farsi nemico chi della discriminazione fa il suo cavallo da battaglia.

SOSTEGNO ALLA LEGGE CONTRO L’OMOFOBIA
Se lo stato non si attiva affinché venga tutelata la comunità LGBT contro le sempre esistite discriminazioni e violenze, occorre che ci pensi la regione. Il motivo per cui occorre una legge contro l’omofobia è duplice:
Innanzitutto, se è vero che la legge Mancino punisce ogni forma violenza e discriminazione, è altrettanto vero che dalla legge Mancino sono escluse le violenze e discriminazioni sull’orientamento sessuale. Quindi di fatto sì da possibilità di discriminare cittadini normali senza essere puniti adeguatamente.
In secondo luogo, una legge contro l’omofobia non è solo importante perché di fatto non esiste una legge contro le discriminazioni di orientamento sessuale, ma anche per una questione più profonda. Ovvero il fatto che le Istituzioni hanno il compito di tutelare e proteggere tutte le minoranze, senza alcuna distinzione. E inoltre una legge contro l’omofobia permetterebbe all’individuo omossessuale di vivere la propria vita serenamente, appoggiato dalle Istituzioni e senza paura di essere discriminato.
Lombardia Progressista ha sempre sostenuto e sosterrà con decisione la legge contro l’omofobia.

DISCRIMINAZIONI SUL LAVORO E MANAGER GEDER DIVERSITY
Il problema delle discriminazioni di genere sul lavoro esiste ed è evidente. Certo, le discriminazioni sul lavoro, in base all’orientamento sessuale, sono minori rispetto a quelle sul sesso o l’etnia, ma esistono comunque.
Citando un articolo del 2015 di Repubblica “nonostante l'apparente apertura alla diversità, nell'accettazione delle differenze di età, genere, religione, etnia o orientamento sessuale il nostro Paese non è ancora riuscito a colmare il divario con i paesi più evoluti”. I dati, del 2015, parlano di un 19% di dipendenti discriminati per il loro orientamento sessuale. È quindi difficile immaginare che dal 2015 ad oggi questo problema possa dirsi superato.
Molto spesso dei semplici corsi aziendali non sono sufficienti e quindi la risposta a questo problema potrebbe essere il Manager gender diversity. Questa figura, all’interno di un’azienda, ha il compito di gestire ed abbattere all’interno dell’azienda stessa le differenze culturali, genere, età, disabilità e orientamento sessuale. Dunque, visto e considerato anche che su 50 aziende, presenti al workshop organizzato a Milano di quest’anno, il 42% ha un Manager diversity, la regione Lombardia dovrebbe impegnarsi affinché questa figura sia presente in ogni azienda.

CENTRI LOCALI DI SUPPORTO PER TRANSIZIONE DI GENERE
Così come ho riportato nel documento politico dell’Arcigay di Varese, anche qui voglio affermare il mio completo sostegno, con Lombardia Progressista, a centri di supporto per la transizione di genere.

RIASSUNTO IMPEGNI
Qui di seguito un riassunto sugli impegni che intendo mantenere, assieme al pieno appoggio di Lombardia Progressista, una volta eletto consigliere regionale:

  • Adesione alla rete READY la Rete nazionale delle Pubbliche Amministrazioni contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.
  • Migliorare e incentivare il sostegno ad un Welfare nelle aziende con il supporto in ogni aziende del ruolo del manager gender diversity e politiche di inclusione.
  • Patrocinio al pride.
  • Incontri e ore dedicate alla sensibilizzazione sulle discriminazioni e malattie sessualmente trasmissibili per giovani e adulti.
  • Legge sull’omofobia.
  • Riapertura centro MTS Varese.
  • Centri locali di supporto per transizione di genere.
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