Il Giornale rottama Papa Francesco. Ora sarebbe Gandolfini il rappresentante dei cattolici


Il Giornale non ha mai nascosto che Papa Francesco non piace alla sua agente perché parla d'amore e di accoglienza mentre loro vorrebbero il leader religioso che li spalleggiasse nel loro sostenere che gli stranieri devono morirsene a casa loro, che gli uomini valgono più delle donne e che le minoranze devono essere ghettizzate e discriminate.
Ed è così che se il quotidiano della famiglia Berlusconi non si è mai astenuto dall'attaccare il Papa, è lodando le sue politiche omofobe e discriminatorie che lo troviamo pronto a raccontare che Massimo Gandolfini sarebbe la vera voce di Dio perché «parla a nome di migliaia di cattolici che si sono allontanati dalla politica e che ora sono pronti ad affidarsi a chi porta avanti questioni considerate “inemendabili”, come la tutela della vita, la difesa della famiglia naturale e il primato educativo dei genitori sui figli».
Insomma, se Mario Adinofli dice che sua figlia deve avere paura a non essere eterosessuale come sua padre esige sia,  la scuola non deve poterle dare rassicurazione sulla sua natura, così come Gandolfini esige non possa manco darle informazioni riguardo all'esistenza di precauzioni che permettano di proteggersi dalle malattie sessualmente trasmissibili in virtù di come suo padre esige che sia penetrata a pelle. Il bambino perderà dunque ogni diritti, risultando un oggetto di proprietà di un genitore che deve poterne abusare come meglio crede, creando un reale svantaggio civile a chi ha la sfortuna di nascere in famiglie integraliste.
Ed è sempre fastidioso anche dover sentir dire che «naturale» sarebbe sinonimo di «eterosessuale» solo perché Gandolfini ama ripeterlo nella speranza di poter cambiare il senso della Costituzione. Peccato che ciò ci porterebbe a dover sostenere che un testo dichiaratamente antifascista avrebbe dovuto strizzato l'occhio ai distinguo fascista sulla supremazia di un gruppo di persone sugli altri. Buffo, dato che i padri costituenti scelsero quel termine proprio perché solo una terminologia pregiuridica avrebbe potuto limitare il tentativo di intentarsi distinguo a danno di famiglie naturali come quelle dei gay.
Ed è interessante osservare anche come Il Giornale cerchi di strumentalizzare politicamente la religione, raccontando che le loro promesse contro i gay e contro l'adozione da parte di famiglie omogenitoriali da parte delle destre sarebbe stato un modo con cui «i leader del centrodestra conquistano i cuori dei cattolici». Cattolici che evidentemente leggono il brano «ero forestiero e mi avete ospitato» e chiedono che si spari ai barconi di disperato che cercano un futuro dignitoso per le loro famiglie o che leggono la parabola del fariseo e del pubblicano e si sentono invitati a proclamarsi superiori agli altri mentre si dilettano a condannare la pagliuzza nell'occhio del fratello senza preoccuparsi minimamente della trave che è nel proprio. E in fondo è questo che promettono Gandolfini o Adinolfi: una fantomatica scorciatoia per il Paradiso in cui non serva più fare del bene ma basta andare a letto con una donna mentre si vomita odio contro il prossimo.
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