Lega e Ior chiedono l'abolizione dell'aborto e l'obbligo alla procreazione. Fontana: «L'Impero Romano cadde perché non facevano figli»


È l'organizzazione di estrema destra "Provita Onlus" a promuovere un libro scritto dall’europarlamentare leghista Lorenzo Fontana (nonché vicesindaco di Verona) e dall'ex presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi. La prefazione è firmata da Matteo Salvini.
Forti della visione sulla selezione della "razza" promossa dai candidati di Salvini e dell'esperienza del direttore di una delle maggiori banche utilizzate per il riciclaggio del denaro sporco, l'organizzazione di Brandi pontifica:

Un tempo si diceva che il Mediterraneo è stato la culla della civiltà, oggi con sempre più vecchi e pochi bambini le nostre radici inaridiscono, rischiano di diventare sterili. In Italia, grazie a politiche poco lungimiranti e pensando di poter colmare il gap demografico con i flussi migratori, le famiglie italiane sono scomparse dalle priorità dei partiti, del governo. Non vengono incoraggiate a fare figli. Sempre meno ci preoccupiamo dei diritti e della salute che girano attorno a una culla, delle donne, dei bimbi che potrebbero nascere, di quelli che vengono soppressi con l’aborto volontario.

Più o meno è quanto sosteneva anche quel fascismo che il 13 febbraio 1927 istituì l’imposta sui celibi che mirava a colpire chiunque avesse più di 25 e non avesse ancora trovato una donna sottomessa da ingravidare per produrre quei bambini che tanto servivano al regime.
Provita loda così l'iniziativa di prevedere leggi che impongano la produzione di almeno due figli per ogni coppia eterosessuale, ovviamente solo se dotata di cittadinanza italiana data la loro contrarietà ai diritti civili dei bambini nati in Italia da genitori stranieri:

Nell’incontro, Gotti Tedeschi ha suggerito alla politica di guardare al modello Giappone, che ha «scelto di affrontare il calo demografico tutelando la propria identità e rifiutando di attingere all’immigrazione, puntando invece su investimenti tecnologici e dandosi l’obiettivo dei due figli a coppia, che è il cosiddetto “tasso di sostituzione”, necessario per conservare il livello della popolazione».

In un'intervista rilasciata all'organizzazione integralista, Lorenzo Fontana si lancia persino nel sostenere che il declino dell'Impero Romano sarebbe stato causato da una scarsa natalità: «Il declino dell’Impero romano è stato il caso più eclatante -afferma- ma lo possiamo vedere anche ai giorni nostri. Per aumentare la domanda interna, a fronte della diminuzione delle nascite e della popolazione, si è creato il consumismo, finendo per ridurre il risparmio delle famiglie. Con pochi giovani e sempre più anziani, le spese pensionistiche e sanitarie sono cresciute in maniera insopportabile per il bilancio di uno Stato».
Immancabile è anche il suo sostenere che gli eterosessuali non farebbero più per colpa di chi promuove la parità di genere: «Da una parte c’è il mondo ultraliberista, consumista, della globalizzazione, che vuole un futuro dove non ci siano più differenze di identità, di cultura, di religione, dove gli uomini siano possibilmente singoli, individualisti, produttori e consumatori. Poi c’è il mondo cui appartengo, che ama le culture, le tradizioni, le identità, le differenze che non devono scomparire. Un mondo nel quale la famiglia occupa uno spazio naturale fondamentale, prezioso. Un mondo che ama l’uomo, non lo odia».

A quel punto Provita tenta di chiedere un impegno per vietare l'aborto e per obbligare le donne a partorire a forza. Scrive l'intervistatore: «Quest’anno ricorre il quarantesimo anniversario della legge 194. Abbiamo visto che i dati sul calo degli aborti non corrispondono al vero, il boom dei consumi di contraccettivi d’emergenza rivela un’altra pericolosa deriva: con la pillola dei cinque giorni dopo si uccide l’embrione, impedendogli di annidarsi nell’endometrio. Abortivi fai da te, purtroppo».
Pronta la risposta di Fontana: «Sono sempre frutto di una cultura contro l’uomo, contro la vita. Il feto non può difendersi in alcuna maniera e sta passando la concezione che non sia un’effettiva vita umana. Anche questo è frutto di un vuoto cultuale. Il diritto dei bambini va difeso sempre, a partire da quando sono ancora nel grembo materno. Il grado di civiltà di una società si valuta proprio dalla capacità di difendere gli indifesi. Ciascuno di noi, prima o poi, può risultare non abbastanza utile o interessante per un mondo consumistico, che non ha a cuore l’uomo, la donna, la vita. E diciamolo a voce alta: avere bambini è bello! Sono una ricchezza, non solo un costo o un limite alla tua libertà!».
Curiosamente Fontana risulta in prima linea nel cercare di rendere orfani i genitori che nascono in quelle famiglie che lui non vorrebbe riconoscere o da genitori che non risultano a lui graditi perché mettono in discussione l'idea che il maschio debba dominare la femmina anche sessualmente.
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