Manfregola chiede il diritto di replica. Intanto l'Ansa tutela la privacy del carnefice ma mostra il viso della vittima


Massimo Manfregola è il giornalista che ha diffuso la bufala del migrante che avrebbe preso il Frecciarossa con un biglietto da 4 euro, asserendo pubblicamente si sarebbe trattato di stato «un migrante irregolare» che in mano aveva un «costosissimo Samsung S8 di ultimissima generazione». In realtà era un normal utente in possesso di regolare biglietto di viaggio che aveva semplicemente sbagliato posto e forse la sfortuna ha voluto che Repubblica pubblicasse proprio il suo Tweet per ricostruire la vicenda.
Dal suo profilo Twitter emergevano post in cui l'uomo invitava a usare l'insetticida contro gli antifascisti, così come si susseguivano una serie di post in cui solo gli stranieri, rigorosamente etichettati per nazionalità, venivano accusati di crimini infamanti e spesso di dubbia veridicità.
Dinnanzi a quella semplice constatazione dei fatti, il signor Manfregola ci ha contattati dicendo che si sente diffamato e che il suo problema non sarebbero tanto quei "nigeriani" che attacca quotidianamente, quanto chi osa avere idee politiche diverse dalle sue. Nella sua lunga lettera, scrive:

La strumentalizzazione di opinioni travisate e decontestualizzate, attraverso un lavoro di copia-incolla, identifica la palese spregiudicatezza nell'intenzione di diffamare il sottoscritto. E visto che non sono abituato a nascondermi, sempre responsabile e consapevole che è possibile commettere errori, trovo questa un’occasione utile ad un chiarimento, magari per poter fugare almeno qualche dubbio.
La notizia sul ragazzo nigeriano sul Frecciarossa è diventata virale dopo essere stata ripresa da accreditate agenzie e testate nazionali. Quando il linciaggio mediatico nei confronti del sottoscritto ha assunto toni che travalicano la critica e le opinioni personali, ho pubblicato, com'è giusto che sia, una rettifica, a seguito di un comunicato stampa dettagliato che avrebbe diramato su diretta richiesta l'Ufficio Stampa di Ferrovie dello Stato, anche se personalmente non l’ho mai letto né visto pubblicare.
La foto del racconto già conteneva una censura sugli occhi nel rispetto della privacy, e il sottoscritto si è limitato a condividere e a pubblicare il fatto, così come hanno fatto migliaia di lettori, con una breve sintesi di quello che era stato raccontato da un passeggero (libero cittadino, come avete menzionato nell’occhiello) e quindi da una notizia già filtrata da testate e agenzie di provata attendibilità.
Da parte mia, nessun insulto e quindi massima continenza, perché questo è nel mio stile, né commenti personali. Mi sono attenuto ai dettagli del racconto. E intanto sono ancora in attesa di ricevere lumi dalle Ferrovie dello Stato che ho interpellato personalmente, proprio per approfondire la questione, al netto di qualsiasi prevaricazione legata alla situazione.
Mi preme ribadire un punto che ritengo fondamentale: questo accanimento nei confronti dei migranti, non ha radici nell'impeto razzista degli italiani, perché il nostro Paese poggia le sue radici sull'ospitalità e sulla tolleranza. È magari la mancanza di una gestione controllata e monitorata a livello istituzionale il focolaio dei problemi sociali di cui siamo spettatori, anche nella disparità di trattamento fra migranti e italiani stessi - a netto favore dei primi- in un momento di grave congiuntura economica.
Condannare le opinioni altrui, solo perché diverse da quelle di una certa ideologia politica (se così si può definire) lo trovo a dir poco banale.
Per fortuna gli italiani, nella loro stragrande totalità, non sono razzisti e, tantomeno, non sono tutti dei folli come nel caso dello squilibrato e fanatico di Macerata di cui ho sempre condannato sin dal primo momento il folle gesto (esiste un post sulla mia pagina che avete volutamente evitato di considerare); né come quello dei teppisti "pacifisti" di Piacenza che si sono accaniti selvaggiamente contro il carabiniere caduto a terra, e altrettanto come coloro che hanno sfilato a Macerata sbeffeggiando i caduti delle foibe.
Purtroppo, in un Paese, spesso con due pesi e due misure, ci vorrebbero più certezze e probabilmente una forma di altruismo che non sia finalizzato e sbandierato esclusivamente per mire politiche. Trovo invece alquanto violento, e pregiudizievole questo tipo di pubblicazione, dai toni diffamatori, che suonano come un attacco diretto al sottoscritto.
Voglio tranquillizzarvi, inoltre, sul fatto che nella più libera disponibilità di ogni navigatore della Rete, o in particolare su Twitter, mi ritengo libero di postare notizie provenienti da personaggi più o meno famosi, rappresentanti delle istituzioni o al massimo clericali (rarissimi casi per la verità), con i quali, a volte, posso condividere idee ed espressioni. Con la stragrande maggioranza di costoro, come invece avete scritto, non intrattengo alcun rapporto personale, né politico o di quant’altra natura.
Gli ulteriori pensieri diffamatori, di cui mi sarei macchiato per aver riportato articoli di testate autorevoli su denunce e arresti di presunti o certificati balordi, sarebbero riconducibili a queste notizie di cui tutti sono al corrente, prese direttamente sulla mia pagina:

Seguono due link. C'è un articolo de Il Giornale firmato da Franco Grilli dal titolo "Si masturba davanti ai bambini Nigeriano rischia il linciaggio" in cui si racconta un presunto fatto di cronaca di cui non sembrano esistere testimonianze che non siano quelle di siti come "Tutti i crimini degli immigrati", "Il Populista" o l'organo di stampa ufficiale di Fratelli d'Italia. C'è poi Vox News che si rammarica di come «il giovane fancazzista» non sia stato ucciso a mani nude e scrive: «Corruzione di minorenne e atti osceni in luogo pubblico sono i reati per i quali i carabinieri di Caltagirone hanno arrestato e rinchiuso in carcere un nigeriano di 25 anni, irregolare e senza fissa dimora. In realtà non rischia nulla: il PD ha depenalizzato gli atti osceni».
Apprendiamo così sia una notizia che pare esistere solo sulla stampa di destra e scopriamo pure che i carabinieri arresterebbero (sempre non sia una bufala) le persone sulla base di un qualcosa che dicono non sia reato... e qui il razzista medio va in cortocircuito dato che tesi espresse non possono coesistere con le premesse. Curioso è anche come l'articolo pare copiato da quello del 2016 in cui la stampa di destra titolò "Profugo si masturba davanti scuola" a fronte di fatti non veritieri, in quell'uso di false accuse di pedofilia che garantiranno la promozione dell'odio contro intere etnie.

Il secondo link rimanda ad un articolo dal titolo "Fa scendere un passeggero dal vagone perché con biglietto irregolare, capotreno condannato". Manfregola aggiunge di suo pugno si sarebbe trattato di «un ragazzo nigeriano». La vicenda viene illustrata senza mai dire perché mai i giudici avrebbero condannato a 20 giorni di carcere il capotreno. In un altro articolo che il nigeriano era stato lasciato a terra dal capotreno anche se in possesso di un biglietto regolare.

La lettera di Manfregola prosegue con il suo scrivere:

Sono consapevole di non correre nessun rischio di screditarmi, nonostante il vostro tentativo di gettare fango sulla mia persona e sulla mia professionalità.
Non credo si faccia un buon lavoro, nell’interesse collettivo, cercando una sorta di censura ai problemi del Paese, che nascono solo ed esclusivamente dalla cattiva gestione dell’apparato sociale.
Per concludere, sono sempre disponibile al dialogo, perché considero sia la forma più nobile della democrazia, in un contesto di contraddittorio che garantisca un certo stile, anche per argomenti di una certa criticità sociale, a condizione che non si oltrepassino i confini del buon gusto e dell’invettiva pura.

Se forse il suo invito ad usare l'insetticida contro chi ha idee diverse dalle sue non appare come una prova di quella sua presunta disponibilità al dialogo, resta il fatto che il giornalismo italiano pare avere dei problemi nel trattare temi sociali se dobbiamo trovarci dinnanzi a chi usa la vita dei migranti contro le sinistre anche se la legge sull'immigrazione l'ha fatta la Lega, gli accordi europei per farci carico degli sbarchi li ha firmati la Lega e le due sanatorie le ha firmate Silvio Berlusconi.
E che il problema non riguardi solo Manfregola ce lo dimostra anche l'Ansa, capace di pubblicare un'immagine in cui il volto della vittima viene mostrato senza censure mentre il nome del suo carnefice è stato rigorosamente coperto per la privacy. Evidentemente gli italiani sporgono più denunce di chi è vittima di razzismo.

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Nota: Nell'immagine di apertura, il volto del passeggero è stata censurata da noi pin rispetto alla sua privacy. Sul sito dell'Ansa il volto risulta visibile, al contrario del nome di chi ha scritto il commento razzista.
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