Maria Rachele Ruiu vuole abolire l'Unar


A Macerata la gente spara per strada a chiunque abbia il colore della pelle diverso dal proprio, eppure la priorità di Maria Rachele Ruiu (membro del comitato omofobo di Gandolfini, a capo della Manif pour tous e dipendente dell'integralista spagnolo Ignacio Arsuaga) è quello di chiedere la chiusura dell'ente che si occupa di contrastare il razzismo. Evidentemente la fondamentalista anticristiana che dice di voler "difendere" i bambini, non pensa che quel motto debba valere anche per quelli che hanno la pelle più scura della sua. Peraltro si tratta di quegli stessi bambini a cui lei pretende si neghi il diritto di cittadinanza, ossessionata dal suo ritenere che nel nascere in Italia debba far differenza di che religione siano i propri genitori.

Vergognosa è la campagna di diffamazione che la fondamentalista sta conducendo contro un ente che rappresenta un ostacolo alla promozione dell'odio omofobico, xenofobo e misogino su cui si fonda il business del suo gruppo:





Recentemente rimasta gravida, Maria Rachele Ruiu pare sognare per suo figlio un mondo in cui non esistano realtà o enti che ostacolino l'odio, sostenendo che qualunque forma di razzismo, misoginia eo xenofobia debbano poter essere manifestati liberamente a danno del prossimo.
Per farlo, la fondamentalista pare non vergognarsi di ricorrere alla più bieca mistificazione dei fatti, raccogliendo proseliti fra chi scrive frasi di inaudita violenza e di vergognosa mistificazione. Il tutto, peraltro, nell'ipocrisia di chi è parte di un gruppo fondamentalista che promuove la candidatura di un loro uomo nello stesso partito in cui era candidato il terrorista razzista di Macerata.
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