Tra indagati e omofobi, la lunga lista degli improponibili del centrodestra


Il centrodestra ha ufficializzato la lista dei suoi candidati, proponendo una lunga lista id impresentabili. C'è Luigi Cesaro, l'ex presidente della provincia di Napoli che risulta indagato per voto di scambio, o Sandra Lonardo Mastella, indagata per un’inchiesta sulla nomina di alcuni dirigenti nella sanità campana. Antonio Angelucci vanta una condannato in primo grado per falso, Ugo Cappellaci è stato condannato in primo grado per bancarotta, Michele Iorio può vantare una condanna in Appello per abuso d’ufficio e l'indagato Roberto Formigoni è già stato condannato per corruzione.
Impresentabile è anche quel Giancarlo Cerrelli, l'ex vicepresidente dell'Unione giuristi cattolici italiani che ha guadagnato la sua nomina perché dichiaratamente omofobo e autore di inaccettabili dichiarazioni volte a sostenere che l'omosessualità «è stata depennata dal manuale diagnostico e statistico delle malattie mentali non per motivi scientifici» dato che lui la reputa «disagio esistenziale, un disordine nella propria vita».
In Lombardia troviamo candidato il signor Jari Colla, uno di quei 26 consiglieri che hanno dovuto restituire alla regione i soldi rimborsati per spese non legate all'attività di consigliere, così come in Sicilia ci sarà una ex concorrente di Miss Italia.
In Campania la candidata Flora Beneduce è indagata insieme a Luigi Cesaro per voto di scambio a seguito di intercettazioni che proverebbero come la Beneduce avrebbe fatto avere ad Armando Sarracino duemila euro in cambio di un pacchetto di 300 voti. In Sicilia Esterina Bonafede è indagata nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti Anas per presunti illeciti in alcuni finanziamenti della regione, così come Urania Papatheu è stata condannata in primo grado per sperperi nella gestione dell'ex Ente Fiera di Messina.
Nel Lazio c'è anche la parlamentare Paola Binetti, l'ex esponente del Pd che nel 2009 diceva che non sarebbe mai entrata né nel Pdl e né nell'Udc perché «alleato con Berlusconi» dato che lei non sarebbe stata una «volta gabbana».
Tra i candidati anche Alberti Casellati, la donna che nel 2005 era sottosegretaria al ministero della Salute e fece assumere sua figlia Ludovica come segretaria.
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