Benedetta Frigerio: «Esiste un legame intrinseco fra cultura omosessualità e pedofilia. A scuola insegnano come essere stuprati dai pedofili»


Se qualcuno ipotizzasse senza prova che Riccardo Cascioli sia un pedofilo o che stuprasse i suoi figli, probabilmente si potrebbe essere passibili di denuncia. Eppure è nella più totale impunità che l'integralista continua ossessivamente a giurare in nome di Dio, della Madonna e della sua amatissima ultra-destra che i gay siano dei pedofili. Tutti.
Se nei giorni scorsi si macchiò di un vergognoso articolo scritto di suoi pugno in cui sosteneva che il vero problema della Chiesa non fossero tanto i preti pedofili che partecipano in prima fila al convegno di Adinolfi voluto da Maroni quanto i preti gay, è attraverso il contributo della solita Benedetta Refrigerio che è tornato a vomitare accuse infamanti e prive di ogni scientificità.

In un articolo dal titolo "Ecco perché i miei genitori gay erano anche pedofili" apparso sulle pagine de La Nuova Bussola Quotidiana, la fondamentalista Frigerio giura che esisterebbe un «legame intrinseco fra cultura omosessualità e pedofilia». La "prova" di una dichiarazione tanto grave quanto prevalentemente falsa sarebbe la fantomatica "testimonianza" presa a casaccio da un qualche sito americano. L'unica cosa che pare importarle è fomentare cieco odio.
Da prassi, la fondamentalista si mette a giurare che se un eterosessuale commette un crimine, allora bisogna parlare di un caso isolato, ma se lo fa un un gay allora lei si sente legittimata dalla Madonna a giurare nel suo nome che ci si debba sentire liberi di generalizzare e di criminalizzare chiunque condivida lo stesso orientamento sessuale. Seguendo il manuale della propaganda integralista, parla pure di fantomatici «libri coraggiosi» in quell'uso dei termini che mira a sostenere che le sue vittime siano cattive a non smettere di esistere anche se lei è stata chiara sul fatto che non vuole possano esistere e che non la smetterà mai di minacciare le loro famiglie e i loro affetti pur di sostenere che lei sia superiore a loro per presunto diritto di nascita.

Scrive la fondamentalista:

Moira Greyland ha atteso la morte dei genitori per scrivere The Last Closet: The Dark Side of Avalon, un libro che comincia così: «Sono la figlia di tre genitori gay». Di suo padre, Walter Breen, autore di fiction fantascientifiche, si seppe finalmente che era davvero un pedofilo seriale quando fu condannato nel 1990, dopo decine e decine di accuse, prima archiviate grazie alla sua notorietà e alla copertura da parte del mondo della fiction fantascientifica. Mentre sulle colpe di sua madre, Marion Zimmer Bradley, nota autrice di libri fantasy (in cui la famiglia viene messa in dubbio e il lesbismo promosso) lettissimi negli States, si fa ancora silenzio. Di lei ci si limita a dire che pur sapendo non aveva voluto denunciare il marito, mentre praticò come lui la pedofilia, per poi accompagnarsi ad una donna dopo la sua morte.
Così racconta sua figlia in questo libro coraggiosissimo, non solo per la forza di mettere davanti al mondo il proprio dolore innocente, ma per il fatto di denunciare il legame intrinseco fra omosessualità e pedofilia: «Ho sentito tutte le solite proteste: ”I tuoi genitori erano malvagi perché erano malvagi, non perché erano gay, ma non sono d'accordo», scrive: «Il problema di fondo è di tipo filosofico…: il sesso è sempre tutto buono» per chi come i suoi genitori sposa l’ideologia Lgbt. Infatti sia Marion sia Walter erano convinti che non dovendo avere limiti, non essendo legato al fine procreativo ed essendo espressione dell’amore in ogni caso, il sesso doveva essere praticato fra persone dello stesso sesso così come con i bambini.

Ovviamente pare che alla signora Frigerio non freghi nulla della vittima, interessi solo come poter stuprare la sua storia pur di gettare benzina sul suo processo di demonizzazione dei gay a fini politici. Ed immancabile è anche il suo ossessivo tentativo di patologizzare un orientamento del tutto naturale:

Moira sottolinea anche come la tendenza omoerotica e la cultura che la sostiene siano un problema serio, frutto di ferite enormi. Secondo lei le tendenze di sua madre erano «il modo di vincere il suo violentatore». Marion rifiutava il sesso maschile e la femminilità come sinonimo di vulnerabilità. Per questo è «difficile immaginare una donna meno femminile di mia madre. La sua voce, il suo corpo, il suo linguaggio, le sue maniere, tutto parlava di potere e solo di potere come priorità nell’approcciarsi alle altre persone”. Il matrimonio con Walter era solo frutto di un’unione intellettuale: per lei «gli uomini potevano amarti solo per la tua mente». Per lei un uomo era avvicinabile solo se era femminista. Non a caso «il matriarcato da lei istituito in casa…era oppressivo e terrificante e faceva sentire noi figli come degli animali in gabbia, desiderosi di scappare o morire».

Tornando a spergiurare il falso, aggiunge:

Anche la pedofilia di Walter nasce dalla sua omosessualità divenuta ideologia. Abbandonato dal padre fu adottato da due persone che gli inculcarono il terrore di Dio e che poi divorziarono. Walter crebbe con una donna autoritaria, dopo aver subito violenze in orfanotrofio. Motivo per cui cercava «disperatamente amore dagli uomini», ma l’unica risposta che trovò fu quella di un uomo che abusò di lui. Crescendo fece lo stesso per decenni. E, continua Moira, trovò «in mia madre la partner perfetta per i suoi crimini», tanto che lei lo sposò «pur sapendo che aveva già abusato di bambini dai 3 ai 12 anni di età».

Si arriva così a spiegare che quello dei gay non sarebbe amore. Lo giura con convinzione, sostenendo che è ovvio che se sei si proclama il massimo modello di un nuovo arianesimo, allora non si può tollerare esitano differenze e bisogna vomitare odio contro chiunque metta in discussione la sua strenua convinzione di essere migliore degli altri.
Peccato che le sue presunte "argomentazioni" diano una stupidaggine. A voler prendere per buone le sue parole, allora dovremmo sostenere che basti citare il caso della Franzoni per per poter sostenere che gli etero uccidano i figli in virtù di come condividano il suo stesso orientamento sessuale.
Ma è in quella sua bolla di propaganda omofoba che la fondamentalista scrive:

Moira ha scritto questo libro soprattutto per svelare ad un mondo convinto che "basta che sia amore" per essere coppie da "Mulino Bianco": «La realtà delle relazioni gay non ha nulla a che fare con quello che siamo portati a credere…Come figlia si aspettavano da me che approvassi e sponsorizzarsi il loro essere genitori gay…dovevo diventare lesbica e cooperare con i loro sforzi di farmi diventare tale». Questa donna, oggi madre, aggiunge poi che sono «una montagna di fatti che mi hanno portata ad oppormi ai “matrimoni” gay. So dalla mia esperienza personale che queste relazioni sono costrutti sociali che esistono solo per generare anarchia sessuale e per confondere il sesso con l’amore. Siccome il sesso è buono, la libertà è bene e l’amore è bene, i libertini credono che dovremmo elargire sesso, libertà e amore a tutti i bambini...E sperare che come risultato non si suicidino».

Dunque, stando alle teorie della fondamentalista Frigerio, basterebbe un qualunque ragazzo nato in una famiglia etero che ha avuto problemi con i genitori a determinare che un uomo e una donna non devono poter aver figli. Ed è su queste surreali teorie che la fondamentalista al soldi di Cascioli tenta anche di sfruttare la situazione per fare propaganda contro l'educazione al rispetto nelle scuole:

Impressiona leggere dell’educazione che Moira e il fratello ricevevano dai genitori, perché ricalca quella dell’ideologia gender che oggi viene introdotta nelle scuole con la parvenza di una cosa buona, inclusiva, tollerante. Nel volume emerge che i due si sposarono per fare figli ma che «prendevano in giro il matrimonio…non esisteva alcun momento della loro relazione in cui Walter pensò ad alcuna forma di esclusività sessuale per entrambi”. Moira spiega che per lui la Chiesa era contro il sesso, perché vuole privare del suo potere l’uomo, tanto che se le persone non sono omosessuali è per colpa della religione e della società». Marion e Walter, membri attivi del movimento femminista ed Lgbt, in casa ripetevano che «bisognava salvare la gente insegnando loro queste cose fin da piccoli e sessualizzandole». Certi che anche fare sesso con loro avrebbe contribuito alla liberazione: «Non era fare qualcosa di male, non era qualcosa che poteva distruggere una persona e farle tentare il suicidio», scrive Moira. E quando le vittime di suo padre lo denunciarono? «Pensò che gli avevano fatto il lavaggio del cervello». Scrive ancora la figlia che la pedofilia, sperimentata sulla sua pelle, «non genera amore ma schiavitù, dipendenza dall’adulto».

Congetture prive di senso, ma buttate lì solo perché lei esige che i bambini gay siano resi vittima di violenza e perché si difenda il sessismo contro le donne. Ed è senza alcuna dignità neppure verso sé stessa (ci sarebbe da domandarsi come una persona normale possa riuscire a guardarsi allo specchio dopo aver scritto simile spazzatura) che la fondamentalista par capace persino di scrivere:

Non è un caso, dunque, se dall’accettazione culturale dell’omosessualità si sta passando a quella della pedofilia. Come ha ricordato l’associazione “Le Voix de l’Enfant” dopo che nel 2017 un tribunale francese ha scagionato dall’accusa di stupro un ventinovenne che aveva abusato di una bimba di 11 anni (è successo anche in Italia): «La questione del consenso o della sua assenza non dovrebbe mai essere tenuta in considerazione se si tratta di minori vittime di stupro». Eppure se ne inizia a parlare. Prima sessualizzandoli all’asilo e poi affermando: ma se il bimbo è consenziente, perché no?

L'idea che simile gente possa vomitare odio contro interi gruppi sociali nella più totale impunità è un fatto aberrante, ma ancor più aberrante p uno stato che non ha saputo garantire assistenza psicologica alla Frigerio e ha permesso potesse ridursi a vivere di odio contro la vita, contro le famiglie e contro quei bambini che lei invita a rendere vittima di violenze se non conformi al suo modello unico.

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