Dopo il Gender è allarme streghe. Il leghista Pillon si rende sempre più ridicolo


Dopo aver sostenuto l'esistenza del fantomatico "gender" e aver fomentato isteria attraverso una manipolazione dei fatti raccontati ai suoi comizi (un atto che gli è costato il rinvio a giudizio per diffamazione), il senatore leghista Simone Pillon annuncia ora che la sua prima interrogazione parlamentare sarà contro la stregoneria negli istituti scolastici di Brescia.
La realtà dei fatti è facilmente appurabile: quello che in realtà era un semplice laboratorio di lettura è stato spacciato per un corso di stregoneria applicata dal ciellino Riccardo Cascioli, presumibilmente intenzionato a impedire il lavoro di una scrittrice che ha osato pubblicare anche dei libri che educano al rispetto. Pillon si è fatto portavoce di quella bufala, facendisi supportare dal comitato Articolo 26 che risulta collegata a lui e al suo padrone, il neocatecumenale Massimo Gandolfini.
A dargli man fir8te ci ha pensato pure il direttore di Radio Maria, pronto a spergiurare che si sia trattato di «magia nera». Immancabile è stato anche il suo piagnisteo ideologico: «Il prete non può entrare in classe per fare le benedizioni ma si invitano le streghe. Queste praticanti dell’oscuro sono in connubio col diavolo».
Insomma, una macchina del fango che serve a intimidire chiunque voglia propprre una sana educazione nelle scuole. Chi parlerà di integrazione o tolleranza sa già che verrà colpito dalla stampa dell'integralismo organizzato.

Se fa ridere che nel 2018 il leghista Pillon andrà in parlamento a sostenere la necessità di ripristinare i roghi delle streghe, grave è come la ferocia dell'integralismo organizzato si sia riversata su una scrittrice innocente solo perché i loro leader hanno ďeciso dovesse essere ridotta al silenzio. Olyre alle scuole che hanno disdetto gli incontri per evitarsi attacchi dal fronte integralista, L'Espresso racconta di come l'autrice sia stata costretta a rendere privato il proprio profilo Facebook dopo il proliferare di minacce e insulti “alla strega”.
Una cittadina ha subito un atto di diffamazione. Un senatore va in giro a vantarsi di essere l'artefice di quelle violenze sulla base di bufale che alterano la realtà in un ricorso all'abuso della credulità popolare.

Alcuni patrioti sono morti per darci una democrazia. Ora Mattei Salvini insulta il loro sacrificio portando simili personaggi sui banchi del senato. E poi ci si stupisce se l'Italia è il fanalino di coda d'Europa: date le premesse, c'è da stupirsi non ci ridano in faccia.
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