Le Iene presentano Adinolfi come una povera vittima degli haters (e tacciono sui suoi insulti d'odio contro i gay)


Dichiarò di essere stato lui a coordinare lo sciacallaggio a danno dell'Unar da parte delle Iene, oggi Mario Adinolfi festeggia tronfio l'endorsement che il programma Mediaset gli ha concesso nel presentarlo come una povera vittima di presunti haters. Il tutto mediante un servizio che pare volergli fornire una sommaria assoluzione dal suo porsi come haters contro gli altri. Insomma, se è pur vero che non è bello ricorrere ad insulti, una sommaria condanna della vittima in assenza di una valutazione dell responsabilità del carnefice rischia di sovvertire le parti e di santificare un uomo che solo pochi giorni fa cercava visibilità mediatica con il suo sbraitare offese gratuite contro due uomini che avevano osato ballano insieme nonostante lui fosse stato chiaro nel dire che non tollerava la loro esistenza. E non pareva certo un santerello o una persona per bene nel suo dichiarare che i due fossero disgustosi e contro-natura.

Il programma Mediaset sostiene che il povero Mario Adinolfi sia «un politico» e spergiura sarebbe «molto bersagliato». Si critica L'Espresso per aver sostenuto che la sua frase su «Hitler i disabili li eliminava gratis» fosse la peggiore del 2017, garantendogli la possibilità di poter presentare le sue presunte "argomentazioni" contro la libertà di scelta sul fine vita in una totale assenza di qualsivoglia contraddittorio.
Si passa così a sostenere che non è vero che Adinolfi odia i gay, ma si professa come «un cittadino che si professa contrario al matrimonio omosessuale perché non riconosco a quella dimensione una dignità familiare che può portare ad avere dei figli perché li possono avere solamente attraverso l'utero in affitto». Certo, ciò non spigherebbe perché abbia chiesto la chiusura di ballando con le Stelle nel suo sostenere che a due uomini doveva essere vietato di poter ballare, così come ciò non spiegherebbe perché due eterosessuali senza figli sarebbero "famiglia" al contrario di due gay... ma ovviamente anche qui gli è stato offerto un palcoscenico elettorale privo di contestazioni.


Naturalmente il fondamentalista ha tentato immediatamente di mettere a frutto quell'assoluzione, arrivando persino a spergiurare che la prova dell'esistenza di Dio si baserebbe su quanto lui venga esaltato dalla televisione commerciale italiana:



Forse non soddisfatto di quella prima strumentalizzazione, poche ore dopo torna a ricamare su quel servizio per auto-definirsi "cristiano", ancora una volta sperando di potersi assolvere dalla sua responsabilità nella promozione dell'odio tra migliaia di bulli che rischiano di rendere un inferno la vita degli adolescenti a lui sgraditi:



Ma un vero cristiano non dovrebbe sapere che chi semina zizzania raccoglie tempesta? O Gesù sbagliava pure su quello esattamente così come come Adinolfi spergiura si sbagliasse nell'invitare all'accoglienza del forestiero?

Interessante è anche sottolineare il passaggio in cui Adinolfi dice che la gente non ha il diritto di scegliere per il proprio fine vita dato che lui ha un'opinione e reputa sia doveroso imporla agli altri. Pare dunque evidente che chi gioca nell'infliggere sofferenza agli altri, nell'imporre il suo volere contro la libertà di scelta o nel ledere la dignità delle famiglie a lui sgradite non pare credibile nel suo porsi come una vittima.
Questo è quanto afferma anche la quasi totalità dei commenti social di chi ha espresso indignazione per il servizio in questione:

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