Ballando con le Stelle. Zazzaroni scarica su Todaro la sua critica al ballo same-sex


Continua la sterile polemica contro il ballo same-sex, con uno Zazzaroni che scarica la responsabilità dei suoi giudizi su un Raimondo Todaro che imposterebbe coreografie errate.
In un messaggio pubblicato su Twitter, scrive:

Gli escamotage di Raimondo per non toccarsi tipo bastone, giacca o hulahop sono un brutto esempio di same/sex. Alla fine sono loro a mandare il messaggio sbagliato, come se "ballare di coppia" tra uomini fosse sbagliato e bisognasse per forza trovare un attrezzo per giustificarsi

Immancabile è stata l'irata reazione di quel fondamentalismo che lo aveva eletto loro eroe, con le solite figure nascoste dietro ad icone sacre che scrivono frasi come: «Ah non è sbagliato? Io non ho mai visto una gara internazionale same sex e non per omofobia perché anche gli uomini gay ballano con donne!». Ed ancora: «Sono daccordo e condivido il tuo pensiero Ivan non ti preoccupare che la genre da casa non e stupida e prima o poi Raimondo e Giovanni andranno a casa».

Intanto Zazzaroni non ha chiesto scusa alle persone che si sono sentite offese dalle sue parole, preferendo rigirare la frittata quasi come se la scorsa puntata non avesse puntato il dito contro «due uomini» che ballano ma contro la coreografia. Durante la puntata ha dichiarato: «Ho sentito troppe sciocchezze in queste giorni, interpretazioni e strumentalizzazioni di un giudizio legittimo. A me non era piaciuta la volta scorsa, questa volta ha avuto ragione Carolyn, ha giocato meno sul discorso del contatto. E' meglio dalla volta scorsa ma è lontano da quello che mi piace sul piano del ballo. Mi sono scambiato opinioni con ballerini sulla same sex dancing e alcuni erano d'accordo con me perché non c'é contatto, non c'è sensibilità. Non c'era quella che cercavo nel ballo. Questa settimana non è stato divertente, essere accusati di omofobia non lo accetto a Ballando con le stelle e nemmeno fuori. La volta scorsa, Selvaggia, non hai capito una mazza di quello che ho detto!».
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